La classifica va messa subito in sicurezza, tanto l'Europa via campionato è durissima. Restano Conference e Coppa Italia...

Non si tratta di essere seguaci di Leopardi, non è pessimismo, ma cruda realtà. La Fiorentina deve pensare a mettersi in sicurezza quanto prima perché con la classifica non si scherza. Chi conosce il calcio lo sa bene. Come lo sanno benissimo i tifosi della Fiesole che appena finita la partita con la Roma si sono stretti attorno alla squadra. In frangenti come questi basta annusare l’aria per comprendere che picchiare sul gruppo e sull’allenatore sarebbe un vero suicidio. La Fiorentina, intesa come formazione, ha un deficit di personalità. Questi giocatori hanno bisogno di sentirsi sostenuti, altrimenti si inabissano. Non solo: i viola non sono stati pensati né costruiti per lottare per la sopravvivenza. Se si trovassero invischiati nella battaglia della salvezza rischierebbero grosso non avendo gli anticorpi giusti. Per questa ragione la poesia deve lasciare spazio alla prosa. Quella scandita dalla metrica dei punti, da fare il prima possibile per uscire da questo scenario imbarazzante.
Europa League quasi svanita...
La società aveva indicato all’inizio dell’estate l’obiettivo: “Migliorare l’annata precedente”. Tradotto in italiano: dal sesto posto al quinto, cioè alla certezza di qualificarsi per l’Europa League. Al 9 ottobre possiamo purtroppo affermare che questo traguardo è già quasi svanito. Servirebbe un miracolo per agguantarlo. Il conto è facile. Partiamo da maggio scorso: la Fiorentina di Palladino si è piazzata sesta con 65 punti. Un po’ sfortunata, lo possiamo dire. Perché nell’80 per cento dei casi quella cifra equivale ad un piazzamento in Europa League. Stavolta invece 65 punti sono bastati a mala pena per la Conference… Ricominciamo però da quella quota: se la Fiorentina vuole immaginarsi ancora dentro all’Europa League deve fare come minimo 65 punti. Al momento dopo 6 partite ne ha soltanto 3 e quindi ne mancano 62 alla meta. Le giornate da disputare sono 32 e in palio ci sono 92 punti. Fabbricare 62 su 96 è un’impresa, un esercizio titanico di una media di circa 2 a partita. Capite bene che una marcia così sarebbe da scudetto…
L'esempio Ranieri
E’ impossibile? No, per carità, diciamo durissima… La Roma di Ranieri nella stagione scorsa fece qualcosa di straordinario: quando arrivò Sir Claudio, nella seconda parte di novembre, i giallorossi erano nella parti basse della classifica. Persero le prime due sfide con Napoli e Atalanta e dopo si scatenarono, tanto da sfiorare per questioni di centimetri addirittura la zona Champions. La speranza è che Pioli possa fare altrettanto, ma sembra davvero un sogno.
Conference e Coppa Italia
Se la Fiorentina riuscisse a liberarsi quanto prima dei propri incubi, sarebbe molto più producente dare tutto in Conference e in Coppa Italia, mettendo il campionato in secondo piano. Nel prossimo agosto il club festeggerà i primi 100 anni ed arrivare al compleanno con un trofeo in bacheca contribuirebbe a cancellare qualsiasi riflessione negativa sul piazzamento in serie A. E l’Europa sarebbe comunque assicurata. Ora, però, pancia terra e lavoro senza tregua. Con concretezza e umiltà. Per evitare che una stagione nata male finisca peggio.
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