Italiano porta in paradiso Bologna e dedica la coppa alla famiglia Barone. Domenica al Franchi arriva un gruppo reduce da una notte storica

Vincenzo Italiano rompe il suo personale tabù, e pure quello del Bologna che dopo 51 anni mette un trofeo in bacheca. A Roma gli emiliani battono il Milan 1-0 e portano in paradiso una città intera per l’occasione traslocata all’Olimpico, al termine di una gara tutt’altro che spettacolare ma nella quale è il gioco dei rossoblu a pagare sulle individualità dei rossoneri. Dopo le tre delusioni sulla panchina viola arriva il primo successo, purtroppo lontano da Firenze, segno che forse tutti i problemi di casa viola non erano esclusivamente legati a una fase difensiva inesistente.
La competenza di Sartori
Inevitabile che dopo le tre finali disputate sulla panchina della Fiorentina ci sia l’intero universo viola a osservare la sfida dell’ex tecnico viola. Solo che stavolta la formazione di Italiano non si fa sorprendere, rischia in avvio ma alla lunga passa con il gol di un certo Ndoye che con la maglia del Basilea si era messo in mostra in Conference League proprio contro la Fiorentina. Quasi un segno del destino, di certo un altro successo per Sartori che nel biennio bolognese centra prima una qualificazione in Champions League e poi uno storico successo in Coppa Italia. Tirare in ballo la competenza, oggi come oggi, significa chiamare in causa un dirigente che non ha praticamente sbagliato un colpo, dal Chievo al Bologna passando per Bergamo.
Il successo di Italiano
Nel mezzo c’è per forza il trionfo di un allenatore che non si è separato bene dall’universo viola. A prescindere dal modo in cui è terminata l’avventura con il club di Commisso è con l’ambiente che la rottura si era fatta insanabile per l’esultanza dopo il successo nel girone d’andata, ma stasera c’è anche chi si rallegra per il trofeo portato a Bologna dal tecnico di Karlsruhe. Perché le finali le perde chi sa raggiungerle, e perché in 90 minuti sono spesso gli episodi a determinare. Nei suoi tre anni in viola probabilmente Italiano ha pagato soprattutto gli episodi, ma stasera che vince il suo primo trofeo nel calcio che conta non dimentica nemmeno la sua storia in viola, e la dedica finale alla famiglia di Joe Barone è il cappello finale a una notte che nessuno a Bologna scorderà. E che tanti, da Firenze, hanno seguito con attenzione.
Aspettando un Bologna con la testa tra le nuvole
Perchè adesso il Bologna è già il prossimo avversario dei viola, e nella rincorsa all’Europa lo scontro diretto di domenica sera assume un valore fondamentale. Dei vari risultati quello dell’Olimpico è probabilmente il migliore per la squadra di Palladino, che può sperare di trovare un Bologna con la pancia piena e con la testa ancora ai festeggiamenti, oltre che alla prossima Europa League. Certo, molto dipenderà anche da come si comporterà il deluso Milan al cospetto della Roma, ma nell’ottica di un’altra partita da affrontare come una finale ricevere un Bologna ancora su di giri per una notte magica potrebbe pure essere la condizione migliore per sperare di tornare a vincere dopo il doloroso k.o. di Venezia. A patto, chiaramente, di fornire tutt'altra prestazione rispetto a quella vista in laguna.
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