Fiorentina, ora due gare a denti stretti. Ma ci vuole chi li stringa

La sconfitta con il Venezia ha aperto una ferita enorme all'interno della Fiorentina e tra la Fiorentina stessa e l'ambiente. Dopo una stagione straordinaria sotto tanti aspetti ma tra alti e bassi come su una montagna russa, la paura di rimanere senza nulla in mano è tanta. I sogni di gloria di un trofeo e dell'Europa che conta sono svaniti in tre sole mosse, tra Roma, Betis e (incredibilmente) Venezia. Ed ora la squadra, non l'ambiente, la stampa o i tifosi, deve fare un miracolo per riacciuffare quello che rimane, sia Europa League (che rivaluterebbe tutta la stagione) che Conference. Ma per farlo, contro Bologna e Udinese, ci vuole testa e soprattutto cuore, ci vogliono giocatori che stringano i denti.
Mancata testa e lucidità
Con il risultato che stava maturando ieri, in molti si sono innervositi ed hanno rimediato molti gialli. Così facendo però hanno messo in difficoltà tutta la squadra visto che la Fiorentina sarà costretta ad affrontare lo scontro diretto con il Bologna, ultimissima chance Europa, senza Zaniolo che la testa l'ha persa già a Roma, Folorunsho e Beltran. Il nervosismo e la frustrazione non dovevano offuscare anche la lucidità di chi sa che è diffidato. Tre assenze che si andranno ad aggiungere a quelle degli infortunati.
Cataldi in recupero ma valutato giorno per giorno
E' pesata molto l'assenza di Cataldi che, non ce ne voglia, ma non sappiamo neanche che problema abbia avuto e i tempi di recupero visto che ormai le poche informazioni mediche le dà Palladino in conferenza. Ma purtroppo come l'altra volta, nel momento cruciale della stagione, ha avuto un lungo stop, è in recupero ma non ancora pronto. Verrà valutato giorno per giorno, lui sta lavorando per rientrare, più probabile però ad Udine ma la speranza è recuperarlo subito.
Denti poco stretti o miracoli non avvenuti
Ieri l'assenza di Kean e di Gudmundsson, soprattutto di quest'ultimo che era stato convocato, ha destato molte perplessità per la squadra rimaneggiata andata in campo. La Fiorentina si è allenata in mattinata ma con lo scarico di alcuni, difficile fare la conta dei presenti. Certo è che, dopo recuperi lampo cui ci hanno abituato alcuni viola (Kean dopo il trauma alla testa, Gudmundsson dopo la frattura al coccige o Dodo dopo l'appendicite per citarne alcuni) per Venezia i miracoli i medici non li hanno fatti, ma questo sarebbe proprio il momento di stringere tutti i denti di nuovo e non tirarsi fuori dalla lotta, serve l'ultimo colpo di reni da parte di tutti. La speranza è comunque di recuperare entrambi anche se Gudmundsson è da valutare ancora.
Il futuro incerto non aiuta
L'incertezza del riscatto o di un futuro ancora viola certo non aiuta a motivare i calciatori che, senza tirare indietro la gamba per carità (chi scrive non sostiene questo), certo non mette a rischio la propria salute per le ultime gare. Senza fare congetture, per Gudmundsson stavolta non si poteva fare uno sforzo in più per una partita così importante (anche se anche le riserve avrebbero dovuto battere il Venezia, dai valori inferiori)? La riflessione è che la lista degli incerti e degli scontenti è lunga, soprattutto alla luce del prolungamento di Palladino (sorprese a parte) che ha avuto un effetto boomerang: chi ha voglia davvero di stringere i denti? Perché la stagione non è ancora finita.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 2/07 del 30/01/2007
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