Ernesto Paolillo: "Continuerei con Pioli. Il grande problema del calcio italiano? Gli stadi, parte tutto da lì"

Ernesto Paolillo: "Continuerei con Pioli. Il grande problema del calcio italiano? Gli stadi, parte tutto da lì"FirenzeViola.it
© foto di Nicolò Zangirolami/Image Sport
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di Alessandro Di Nardo

Dirigente di lungo corso con un passato costellato di successi all'Inter. Ernesto Paolillo è protagonista nella mattinata di Radio FirenzeViola. L'ex Ad dei nerazzurri ha commentato il momento no della Fiorentina parlando così della sfida di domani a San Siro tra l'Inter e i viola: "Non mi aspettavo questo inizio da parte delle due squadre. Per quanto riguarda l'Inter è una sorpresa in positivo. Chivu lo avevo come calciatore, è sempre stato un uomo di grande serietà e professionalità, poi ha fatto un gran percorso da tecnico delle giovanili, avevo paura che avesse bisogno di un rodaggio maggiore in Serie A, invece sta facendo subito bene; per quanto riguarda la Fiorentina non me l'aspettavo e mi ha sorpreso in negativo".

Da dirigente darebbe ancora fiducia a Stefano Pioli?
"Questo è un caso particolare. Questo allenatore ha una storia ed esperienza, non c'è da mettere solo lui sotto accusa. Ha bisogno di maggior tempo per lavorare su questa squadra. Io continuerei con Pioli, anche perché le alternative non ci sono".

Questione stadi: in Italia stiamo vivendo uno stallo da troppo tempo e ci troviamo con situazioni come quelle del Franchi di Firenze. Che ne pensa?
"Il grande male del calcio italiano è questo, la mancanza di stadi adeguati e vivibili, dove si possono fare tanti eventi e che possano vivere sette giorni su sette. Siamo molto indietro rispetto a tutta Europa. Non è andando a giocare le partite in Australia che si attira l'attenzione sul calcio italiano".

Lei si è legato per tanti anni a un presidente-tifoso come Massimo Moratti. 
"Questa è un'evoluzione obbligata. Il calcio ormai è solo un business ed entrano solo proprietà che vogliono fare business. Il modello è quello americano e infatti i fondi sono quasi tutti americani, poi si bloccano perché la burocrazia italiana blocca tutto. Io dico che uomini di calcio bravi in Italia ci sono, guardiamo proprio l'Inter con Marotta, o Galliani. C'è bisogno di molte altre figure simili. Purtroppo è finito il calcio dei mecenati appassionati della squadra, che alla fine hanno ceduto perché i costi sono troppi".

Si fa fatica anche a trovare un uomo copertina di questa Serie A. Modric, De Bruyne, forse sono loro gli unici campionissimi, entrambi ampiamente lontani dal loro prime.
"Sì, anche Modric è arrivato a fine carriera. Purtroppo queste sono le soluzioni provocate dal principale problema, la mancanza di strutture e stadi. Coi ricavi di impianti all'avanguardia anche i fondi potrebbero investire di più. Poi però devo dire che in Italia si lavora molto male sui giovani, i talenti ci sono ma abbiamo difficoltà a trovarli".

Cosa ne pensa di Rocco Commisso? E cosa si aspetta dalla partita di domani sera?
"Parlando di Commisso, non ho avuto il piacere di conoscerlo ma l'ho seguito. Credo che abbia operato molto bene, anche se è stato sempre ostacolato dalla mancanza di volontà che c'è in Italia di sposare le sue idee e la voglia di nuove infrastrutture, è stato molto bravo a resistere per adesso ma non mi sembra che lo stadio di Firenze sia pronto. Per quanto riguarda la partita mi aspetto una sfida combattuta, l'Inter sarà avvelenata dopo quanto successo a Napoli. Penso che anche la Fiorentina farà una grande partita".