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Albertosi duro: "Se va avanti così, la Fiorentina retrocede. Maignan o De Gea? Scelgo il francese"

Albertosi duro: "Se va avanti così, la Fiorentina retrocede. Maignan o De Gea? Scelgo il francese"FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca
Oggi alle 13:00Copertina
di Andrea Giannattasio
fonte a cura di Lorenzo Marucci

In vista della sfida di domenica a San Siro tra Milan e Fiorentina, Radio FirenzeViola ha raccolto le impressioni di Enrico “Ricky” Albertosi, uno dei portieri più rappresentativi della storia del calcio italiano. Campione d’Europa con la Nazionale nel 1968 e vicecampione del mondo nel 1970, Albertosi ha lasciato un segno profondo sia con la maglia viola, con cui ha conquistato la Coppa delle Coppe del 1961 e due Coppe Italia (1961 e 1966), sia con quella del Milan, con cui ha trionfato nel campionato 1978/79. Con lui ripercorriamo un doppio pezzo di storia del nostro calcio per leggere meglio la sfida che attende rossoneri e viola.

Albertosi, intanto che idea si è fatto di questa Fiorentina?
"Purtroppo la Fiorentina in questo momento è un po' malandata, diciamo. Non riesce a fare risultati. E tra l'altro, ora che le mancherà anche il centravanti, incontra un Milan che sta giocando bene, che si è ripreso: un bel problema. Però questa crisi dei viola a mio avviso non dipende tanto dall'allenatore… certo, per capire le reali cause bisognerebbe essere dentro allo spogliatoio".

Però tre punti in sei partite sono troppo pochi... 
"Pochissimi. La squadra è in zona retrocessione e se va avanti così, retrocede. Il problema è che la Fiorentina non riesce a ingranare, neanche quando va in vantaggio: dopo ha sempre dei problemi a portare a casa il risultato. Ha problemi difensivi evidenti".

E del Milan invece che idea si è fatto?
"Con Allegri ha trovato la formula giusta e sta andando bene. A Torino contro la Juventus ha giocato bene e ha sbagliato il rigore, sennò vinceva la partita. Ha qualità soprattutto in mezzo al campo. Certo, con l'acquisto di Modric, che è ancora un vero talento, ha fatto un salto in avanti: il croato gioca bene e fa giocare bene anche tutti gli altri".

E De Gea quest'anno, come lo vede? 
"A corrente alternata come il resto della sua squadra: a volte fa delle grandi parate, altre prende dei gol che non hanno senso. Però, insomma, credo che su un portiere come lui ci si possa ancora fare affidamento". 

Ma nell'ideale sfida De Gea-Maignan, lei chi prenderebbe?
"Sempre Maignan, perché secondo me è più bravo. E lo è sotto il profilo della continuità, del rendimento e anche nel gioco coi piedi. In tutto, insomma. Anche per l'età, che non è un fattore di secondo piano".

Dopo il Milan, la Fiorentina dovrà affrontare in campionato il Bologna e poi l'Inter: è un calendario in salita?
"Sono tre partite molto delicate, alla luce dei pochi punti che ha in classifica: se poi - facciamo un'ipotesi - la squadra non fa risultato in queste tre gare, il rischio è che le difficoltà aumentino perché la Fiorentina non è una squadra strutturata per lottare per non retrocedere, è una formazione costruita per cercare di andare nelle prime sette posizioni in classifica".