A tutto 3-5-2: esterni protagonisti, il ruolo "inedito" di Fagioli e fantasia là davanti: cosa ci lascia la prima settimana di ritiro

Primo giro di boa al Viola Park, dove si è esattamente a metà del ritiro estivo che sta svolgendo la Fiorentina. Al centro sportivo di Bagno a Ripoli stasera si tirano le somme della prima settimana di lavoro con l’amichevole contro la Primavera, il primo test della squadra di Pioli da quando quest’ultimo è tornato sulla panchina toscana. Seppur un allenamento congiunto in famiglia, quello di stasera sarà il primo banco di prova della formazione viola, utile a verificare i primi esperimenti fatti dal tecnico emiliano.
Voglia di difesa a tre
I primi giorni di sedute aperte a pubblico e media ci lasciano in dote un Pioli molto orientato alla difesa a tre e più precisamente al 3-5-2 come modulo di riferimento, col 3-4-2-1 come iniziale alternativa. Almeno questo è quel che si è visto maggiormente da lunedì scorso, con l’allenatore che ha improntato fortemente il lavoro sulla retroguardia a tre in varie circostanze tra esercitazioni a tema e partitelle vere e proprie. Certamente niente di definitivo vista la natura non integralista di Pioli, ma quantomeno delle prime indicazioni di base su come vorrà impostare il suo undici.
Pendolini sulle fasce
Come in ogni 3-5-2 che si rispetti, un ruolo tutt’altro che marginale spetta agli esterni, grandi protagonisti dei moduli con la difesa a tre e, sempre a giudicare da questi primi giorni di ritiro, della formazione di Pioli. In più occasioni infatti, da sei giorni a questa parte, si sono viste costruzioni di gioco volte a sprigionare la corsa dei laterali, chiamati a fare su e giù in continuazione e soprattutto alle ripartenze fulminee. Dodo, Gosens e Parisi ne sanno già qualcosa e presto toccherà anche a Fortini, atteso lunedì dal rientro in gruppo e con Pioli che attende di vederlo all’opera prima di battezzarlo definitivamente come vice del brasiliano (o qualcosa in più).
Kean-Dzeko e tanto altro
Slittando in attacco, in sala stampa l’ex allenatore dell’Al Nassr ha ribadito che l’idea di provare insieme i due centravanti esiste eccome, più in generale l’ipotesi di mischiare le carte nel reparto offensivo testando più soluzioni possibile. Eppure in questi giorni l’ex Juve e il bosniaco si sono visti insieme il giusto, nemmeno troppo, ma la sensazione è che gli esperimenti là davanti siano appena iniziati e debbano ancora andare in scena del tutto. Tanto che praticamente tutti i giocatori impiegabili dalla metà campo in su, in questi giorni di ritiro si sono visti in varie posizione del fronte offensivo. Specie, per ovvie ragioni, Fazzini e Gudmundsson col primo parso già in discreta forma - non banali alcuni gol da fuori nelle sedute a porte aperte - e il secondo già investito di enorme fiducia da parte del tecnico.
Fagioli e un ruolo “inedito”
Restando in tema esperimenti, non può passare in sordina il tentativo di posizionare Fagioli in cabina di regia. Un ruolo con mansioni più geometriche e meno fantasiose rispetto a ciò a cui era abituato l’ex bianconero, indiscutibile tecnicamente ma da disciplinare sotto questo profilo. Per staff tecnico e dirigenza sono lui e Richardson gli attuali registi nella rosa e proprio dalle valutazioni in questo senso passerà la scelta più dettagliata da compiere sul mercato: prendere un centrocampista sì, da capire se un play maker o una mezzala.
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