VIALLI, Che rimonta quella contro i viola..
La puntata ripercorrerà la sfida del 4 dicembre 1994 attraverso le testimonianze dei protagonisti di allora: Gianluca Vialli, l’uomo della rimonta, autore dei gol dell’1-2 e del 2-2, e Alessandro Del Piero, che contro la Fiorentina ha segnato uno dei gol più belli della sua carriera. “Quella partita fu la svolta del campionato. Essere sotto due a zero in una partita così importante e in un momento cruciale del campionato, e recuperarla così. Potete immaginare il tipo di esaltazione dopo la partita, la testa, la carica, la convinzione di essere una squadra pronta per traguardi importanti. Quelle sono vitamine, altro che allenamenti e sedute dallo psicologo, quando vinci una partita così poi te la porti dentro per molto tempo, ti da’ una carica positiva straordinaria. Noi pensavamo già di vincere lo Scudetto, lo avevamo già pensato dal primo giorno di ritiro. Però ci volevano delle conferme in campo, e in quella partita le trovammo“.
Il Del Piero di oggi è il Vialli trascinatore di allora?
Io non lo posso dire, ma se qualcuno lo dovesse dire, mi farebbe un grande piacere, sarebbe un grande onore sentirlo o leggerlo. Speriamo che a qualcuno venga in mente di dirlo.
Cosa ricordi di quel gol di Del Piero?
Il suo gol fu un gran… ‘colpo di ...;. No, fu un grandissimo gol per come lo pensò, un gol straordinario per la coordinazione, per il coraggio di provare una giocata così difficile. Devo dire che non colpì la palla benissimo, fu il classico movimento in cui la palla colpisce prima lo stinco poi la caviglia e si alza e va all’incrocio dei pali, però questo non lo diciamo a nessuno. Io però ero lì e l’ho visto! Ma alla fine quello che conta è che la palla sia entrata all’incrocio dei pali, e che lui ci abbia fatto vincere la partita.
Ci sono delle caratteristiche in comune tra la Juve di oggi e quella di allora?
Devo dire che la Juve degli ultimi due anni ha sempre queste qualità che si dice – e io credo che sia vero – facciano parte del dna di questa società e cioè la caparbietà, la voglia di non mollare mai, la capacità di ottenere sempre il massimo di quelle che sono le proprie potenzialità. Direi che quella Juve era la stessa che poi continuò con Lippi, la stessa di Capello, la Juve di oggi. Certe qualità fanno parte della società bianconera”.