QUANDO RUI E TERIM SGRETOLARONO L'INTER

10.12.2011 00:00 di  Stefano Borgi   vedi letture
QUANDO RUI E TERIM SGRETOLARONO L'INTER
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Era il 10 dicembre dell'anno 2000, e di quel Fiorentina-Inter ci rimarranno indelebili due momenti: il primo è il gol di Rui Costa, quello del 2-0 giunto proprio al 90'. Un misto di corsa, forza fisica e tecnica sopraffina, più o meno le pubbliche virtù del portoghese. Il secondo (in verità qualcosa più di un momento) sono i sei minuti iniziali nei quali i ragazzi terribili di Fatih Terim assediarono l'Inter di Tardelli, andando alla conclusione ben tre volte. Pronti via, Chiesa impegna un inberbe Frey dai capelli biondo platino. Pochi secondi e sarà Cois a sfiorare l'1-0 con una percussione delle sue, quindi Nuno Gomes troverà sulla sua strada ancora Frey, già bravissimo e reattivo nonostante la giovane età. Sono passati esattamente 11 anni, ma quella Fiorentina, quell'intensità di gioco, quella gioia e la voglia di vestire la maglia viola resterà per sempre impressa negli occhi dei tifosi. Fiorentina-Inter di quel 10 dicembre 2000 fu la prima di una serie di prestazioni mirabolanti, di una squadra che sbocciava proprio allora, guidata da un "guru" della panchina...Fatih Terim. L'Imperatore turco aveva trasformato Pierini in una sorta di Beckenbauer, Bressan nel nuovo Massaro, Rossitto novello Tardelli, Vanoli nel Roberto Carlos de' noantri...e poi Torricelli, Repka, Di Livio, Cois, tutti miracolosamente sopra le loro possibilità (potenza della suggestione) fino ai due tenori... e mezzo: Chiesa, Rui Costa e Nuno Gomes. Dopo quella serata magica arriverà il 3-1 di Udine, il 2-0 sul Verona, il 3-3 di Torino con la Juventus, e la sublimazione del 4-0 al "Franchi" contro il Milan. Tutte queste partite ebbero un unico comun denominatore: Manuel Rui Costa. Sotto la guida di Terim, Manuel raggiunse livelli di gioco mai visti, sospinto da una condizione fisica invidiabile, dal senso di responsabilità che la fascia di capitano ereditata da Batistuta gli conferiva. Purtroppo quella Fiorentina durò poco (obiettivamente, per i ritmi che teneva non poteva durare di più) come poco durò l'esperienza dell'Imperatore a Firenze: la querelle con Vittorio Cecchi Gori è storia fin troppo nota, resta il ricordo di due mesi (fino al 7 febbraio 2001, data del ritorno della semifinale di coppa Italia contro il Milan) a dir poco spettacolari. Tutt'oggi se chiedete qual'è stata la Fiorentina più spettacolare degli ultimi vent'anni, chiunque vi risponderà... quella di Terim.

La cronaca della partita? Primo tempo, come detto, stradominato ma non concretizzato, anche se l'Inter ebbe le sue brave occasioni per andare in vantaggio (Fiorentina spettacolare vivaddio, ma qualche spazio in difesa lo concedeva, eccome!) Nella ripresa, dopo 4 minuti, Torricelli crossa dalla destra e Chiesa di testa "uccella" Frey sotto la "Fiesole". Poco dopo Bobo Vieri pareggia con un fantastico sinistro al volo... ma l'arbitro Trantalange (una tantum) annulla per un fantomatico fuorigioco. Al 90' l'apoteosi. Abbiamo detto della corsa di Rui Costa: il portoghese fugge in contropiede lasciandosi alle spalle l'intera difesa nerazzurra. Abbiamo anche detto della forza fisica di Rui Costa: il capitano affronta Frey, lo scarta, tira in porta a botta sicura, ma Jugovic respinge sulla linea di porta. Il capitano viola cade, si rialza e... Concludiamo con la tecnica sopraffina di Rui Costa: il portoghese si rialza ed ha la lucidità, la classe, la freddezza per piazzare un destro chirurgico sul palo più lontano. Fiorentina batte Inter 2-0. Tutto questo al massimo della velocità ed al 90' di una partita tiratissima. Un vero e proprio inno al gioco del calcio. Stasera sarà certamente diverso: innanzitutto si gioca a San Siro dove con i nerazzurri la Fiorentina perde regolarmente da 9 anni e non vince da 11. Non ce ne voglia Jovetic, ma oggi un Rui Costa nella Fiorentina non c'è (ahimè non c'è nemmeno un Enrico Chiesa). Infine la gestione Delio Rossi è troppo giovane per dare gli effetti sperati, occorre tempo, diamoglielo e siamo convinti che ci divertiremo. C'è semmai la legge dei grandi numeri... e allora aggrappiamoci a quella.