RESTYLING, I dubbi di Pessina su copertura e vetrate
Come riportato da La Repubblica (Firenze) ci sono preoccupazioni per il progetto Hirsch del restyling dello stadio Artemio Franchi e per l'impatto che avrà sullo skyline fiorentino la nuova copertura, non solo per la forma rettangolare che cancella la "D" ma per quella spianata di pannelli solari piazzata nel cuore di Campo di Marte. Le tamponature in vetro dei sottocurva, dove nasceranno aree commerciali, sono invece ritenute problematiche perché si teme possano finire per offuscare il colpo d'occhio dell'architettura nerviana. E un altolà anche sulle soluzioni ingegneristiche che verranno adottate per "agganciare" all'attuale struttura dello stadio i nuovi elementi costruttivi contenuti nel progetto di Arup, dalla copertura alle parti laterali. Dubbi e avvertimenti che arrivano ancora una volta dalla Soprintendenza ai beni monumentali e paesaggistici guidata da Andrea Pessina. Come un nastro che si riavvolge e riparte. Col destino del Franchi che ancora una volta rischia di trovarsi appeso.
Chi ha avuto modo di leggere il documento di Pessina, depositato anche al Ministero dei beni culturali, racconta che si tratta di osservazioni tutto sommato prevedibili per provenire dall'ente della tutela. Problemi che potranno verosimilmente essere superati in fase di progettazione definitiva e poi esecutiva dell'opera. Eppure siamo appena agli inizi e un brivido freddo già corre lungo la schiena dei progettisti e del Comune, dove è il sindaco Dario Nardella in prima persona a seguire l'operazione con la spalla tecnico-operativa del direttore generale Giacomo Parenti.Le prime spine dal punto di vista dell'ammissibilità progettuale già saltano fuori complicando lo scenario: per rispettare il timing del Pnrr, che finanzia per 95 milioni l'opera, tutto deve essere completato entro il 2026. Senza contare che tra poche settimane - chissà, forse sarà lo stesso Rocco Commisso a parlarne al suo ritorno in Italia, atteso in agosto - la Fiorentina dovrà iniziare a dire in maniera formale se nel corso dei lavori intende rimanere a giocare nell'impianto col pubblico stra-ridotto o preferisce andare altrove.