GATTUSO, Le promesse e quello scontro sul mercato
Altri dieci giorni di pazienza e poi potrebbe dare anche lui la sua versione. Gennaro Gattuso in questi giorni è nella sua residenza di Marbella, in Andalusia, sulla costa meridionale della Spagna. Da mesi Rino ha un bavaglio alla bocca e non può parlare con i media: aveva una gran voglia di farlo quando i partenopei hanno fallito (contro il Verona) la qualificazione in Champions League, figuriamoci adesso. Ha interrotto dopo 20 giorni il rapporto con la Fiorentina, si è sentito dare del traditore oltre che dell’omofobo e del razzista dai tifosi del Tottenham, autori di una campagna sui social per boicottarlo.Nel frattempo, comunque, ha lasciato trapelare qualcosa.
Una versione diversa da quella della Fiorentina che, tra l’altro per stessa ammissioni dei vertici societari alcuni giorni prima della rottura, aveva pensato per il tecnico calabrese un ruolo di allenatore-manager all’inglese. In poche parole più potere sulle scelte di mercato e un proprio staff per lo scouting, aiutando la società nella ricerca dei calciatori. Durante le videochiamate di mercato, però, Rino avrebbe percepito tutt’altro ed è cominciata a montargli in testa la paura che non fosse possibile rinforzare la rosa nei modi e nei tempi (rapidi) da lui richiesti.