ANTOGNONI, Ad Eriksen: Ce la farai come me

14.06.2021 13:17 di Redazione FV Twitter:    vedi letture
ANTOGNONI, Ad Eriksen: Ce la farai come me
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Giancarlo Antognoni racconta le sensazioni avute vedendo in tv il malore di Eriksen che gli ha ricordato il suo infortunio nell'81 contro il Genoa: "Quando ho visto Eriksen andare a terra in quel modo – racconta in un'intervista alla Nazione di cui riportiamo alcuni passaggi–, senza un cenno di dolore, senza che si capisse quanto stava male. Sì, ho avuto paura e ho ripensato. Ripensato a quello che mi è accaduto ormai 40 anni fa. Ma quando ho visto quella foto in cui Eriksen è apparso cosciente, ho capito che in qualche modo il giocatore della Danimarca ce l’avrebbe fatta. Ho ricordato quello che mi è stato detto e spiegato mille volte, dopo quanto mi era accaduto contro il Genoa. Cioè che la mia salvezza fu che, nonostante l’interruzione del battito cardiaco, non persi conoscenza. La botta alla tempia fermò il cuore, ma la velocità di chi mi soccorse, proprio come è stato per Eriksen, impedì la conseguenza peggiore.."

Per lui fu provvidenziale il medico sociale del Genoa, Gatto; per Eriksen Kjaer: "Sì, è stato decisivo. Ha saputo essere lucido in quel momento drammatico, ha saputo che fare subito, mentre arrivava lo staff medico. E poi Kjaer ha dato forza alla moglie di Christian, ha guidato i compagni: grande, davvero grande. Inoltre sono passati 40 anni e, per fortuna, la medicina e la sicurezza del mondo dello sport hanno fatto passi da gigante".

Poi un messaggio al giocatore: "Gli dico di stare tranquillo: il peggio è già passato. L’altra sera mi aveva fatto avere bruttissimi pensieri che, per fortuna, sono svaniti nel nulla. Se lo rivedremo in campo? Io ce l’ho fatta, ma siamo stati vittime di due incidenti molto diversi. Io di uno scontro violento, lui invece è crollato a terra perché al cuore è successo qualcosa. E voglio dirgli anche un’altra cosa. Adesso pensi alla sua salute, all’uomo Eriksen prima ancora che al calciatore. Al bravo calciatore che egli è. In momenti come questi credo ci sia prima la persona e poi l’atleta. Avanti, Christian"