FIORINI A RFV, Per Sirigu almeno 7/8 mesi. Sottil ok
Il preparatore atletico Stefano Fiorini ha parlato ai microfoni di Radio FirenzeViola: "Due anni sono lunghissimi, mi ricordo l'esperienza degli anni '90, eravamo spesso a Perugia, la sentivamo come casa nostra. Se non è possibile giocare al Franchi c'è bisogno di trovare un posto che faccia sentire, tifosi e giocatori, a casa".
Infortunio di Sirigu? Tra quanto lo rivedremo in campo?
"Un conto è rivederlo in capo ad allenarsi, un conto è vederlo ai massimi livelli. In campo lo potremmo vedere anche tra 6/7 mesi, ai massimi livelli, basta vedere Spinazzola che per tornarci ci ha messo quasi un anno. È difficile fare una previsione certa, 7/8 mesi sono indispensabili, dopo dipende dal tipo di intervento, dipende da cosa gli viene proposto, dipende da come reagisce il giocatore, che non è più giovanissimo".
Sirigu non essendo più giovanissimo, rischia di finire qua la carriera?
"Dipende dalle motivazioni personali, da un punto di vista fisico penso che possa andare avanti. Ma dipende da quanto è motivato. Sirigu non è stato fortunato nell'ultimo periodo. Oggettivamente però penso che un atleta di alto livello debba decidere lui quando smettere, è brutto quando sono gli eventi a scegliere per te".
Al suo posto verrà promosso Cerefolini, cosa pensa di lui?
"Ha avuto l'infortunio di due crociati. Quello che vi posso dire è che per me era un calciatore di grandissime prospettive. Ha delle potenzialità enormi. Ha avuto sfortuna con gli infortuni, è un ragazzo bravissimo, appassionato. Chissà se il destino non gli renda quello che gli ha tolto".
L'ultimo periodo la Fiorentina ha recuperato Castrovilli e Sottil, potremmo vederli in gran condizione entro il finale di stagione?
"Io penso di si. Sottil è più esplosivo e vive di sprazzi, non è mai stato impiegato nei 90 minuti, può raggiungere a breve la forma. Castrovilli punta più sulla quantità ma se ripenso al gol annullato di Torino contro la Juve mi sembra sia in grande forma".
La Fiorentina avrà nove partite in 30 giorni.
"Quando giochi cosi tante partite ravvicinate non è tanto la gestione del singolo calciatore ma dei calciatori, specialmente quelli che non vengono impiegati. Se ti alleni e non giochi perdi la condizioni, mentre se giochi la condizioni la mantieni con le partite".
In Serie A si infortunano tanto rispetto ad esempio alla Premier.
"Questo è un problema che deriva non tanto per le troppe partite (poi ovvio c'entra anche quello) ma perché non ci si allena più all'intensità di gara, non ci si allena più per competere ai massimi livelli. Giocando spesso si tende più a fare recupero. Inoltre i calciatori oggi hanno personal trainer e fisioterapisti personali quindi è più una questione di gestione che allenante. Bisogna allenarsi di più anche nel settore giovanile. Ora non ci si allena più bene".
Italiano?
"È stato bravissimo. Anche se ha fatto errori, e tutti li fanno, ha saputo correggerli ed è riuscito a tenere il timone dritto. È stato fantastico a tenere alta l'attenzione".