Cantamessa: "Fossi nella Fiorentina non esonererei Pioli. Avrei voluto Gudmundsson al Milan"

Leandro Cantamessa, storico avvocato del Milan e della famiglia Berlusconi, ha parlato ai microfoni di "Radio FirenzeViola", nel corso della trasmissione "Viola amore mio". Queste le sue parole in vista della partita tra Milan e Fiorentina: "Quella di domenica è una partita con una rilevanza psicologica altissima, visti i due punti che il Milan ha buttato contro la Juventus. Un risultato non positivo sarebbe dannoso per la testa e per la classifica. Il fatto che la Fiorentina abbia raccolto appena tre punti è un bruttissimo segno. Io sono molto attento alla cabala, mi aspetto già i titoli "Resurrezione della Fiorentina".
Sul ritorno a San Siro di Pioli: "Onestamente lo scudetto vinto con Stefano non me lo aspettavo e ci credevo zero. Dico che è stato più bello della Champions vnta con la Steaua Bucarest proprio perché è stata inaspettata. Lo paragono come tricolore a quello vinto con Zaccheroni. Pioli è un'ottima persona e questo per me viene prima dell'allenatore".
Cosa ne pensa del momento difficile della Fiorentina e cosa dovrebbe fare la dirigenza?: "Non so quato tempo si debba dare, io dico solo che l'esonero è definibile come un'anomalia nel diritto civili, esulando dal diritto a definisco una pratica barbara. Io mi metto nei panni dei tecnici esonerati ed è una cosa davvero brutta da subire. Io fossi nella Fiorentina non manderei via Pioli. I punti fatti in classifica sono pochi e il fatto che a San Siro possa mancare Kean è un fattore da tenere in considerazione, così come lo è Albert Gudmundsson che è un giocatore bravo, io l'avrei voluto nel Milan, poi le vicende sul momento di forma dipendono da troppe cose".
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