BERTONI A FV: "Antognoni un vero amico"
Era il giugno del 1980 e alla riapertura delle frontiere la scelta dei Pontello ricadde su di lui, Daniel Bertoni. Campione del mondo con la nazionale argentina nel 78', proveniva dal Siviglia e per tutti era...il "puntero". Carattere scanzonato, allegro, ma anche impulsivo, tanto che nelle prime giornate del campionto 80-81 collezionò ben due espulsioni, contro Brescia e Roma. Ed ecco che entra in gioco il fratello maggiore, il "capitano" Giancarlo Antognoni, che lo protegge, lo difende, gli offre una spalla su cui piangere e rialzarsi. Antognoni e Bertoni, un'amicizia che resiste ancora oggi e si rinnoverà la sera del 4 marzo per l'Antognoni's day...
Daniel Bertoni, cosa pensa di questa iniziativa per Antognoni?
"Giancarlo è una bandiera non solo della Fiorentina ma di tutto il calcio italiano, visto che con la vostra nazionale ha vinto un mondiale. Tutti i miei amici qui in Argentina si ricordano di lui".
A Firenze lo vorrebbero nuovamente come dirigente..
"Lui non avrebbe mai dovuto lasciare la Fiorentina. Purtroppo, però, nel calcio c’è anche molta invidia. Ci sono poche persone con le qualità di Giancarlo, una delle quali è la grande onestà".
Un ricordo particolare del periodo che ha vissuto assieme a lui come calciatore della Fiorentina..
"Lui e la Signora Rita, che quando arrivai a Firenze non avevano ancora figli, mi accolsero benissimo, mi invitarono anche nella loro casa al mare. Giancarlo ha fatto di tutto per farmi sentire a mio agio, standomi vicino anche nei periodi più difficili. Diciamo che per me è stato una sorta di fratello maggiore".
Venendo al presente, cosa ne pensa di Rogelio Funes Mori, che viene da tempo accostato alla Fiorentina?
"A parte il fatto che non mi piace parlare dei giocatori degli altri club, penso che ancora non sia pronto per il calcio italiano. Prima deve far bene nel River Plate, poi eventualmente può pensare a trasferirsi in un campionato difficile come quello italiano. Però come acquisto in prospettiva. Sicuramente la Fiorentina avrà degli osservatori qui in Argentina, e se lo prenderà avrà i suoi buoni motivi, ma le cifre di cui sento parlare mi paiono eccessive. Così come quelle che sento, ad esempio, per Lamela. Funes Mori viene da un sudamericano sub 20 dove non ha fatto benissimo e nel River non è titolare. Ripeto, se riuscirà ad imporsi nel River potrà pensare anche all’Italia, ma non certo alle cifre di cui si parla, anche se questa è solo una mia opinione. A proposito, voglio raccontarvi un aneddoto..".
Prego…
"Quando Giancarlo era consigliere di Cecchi Gori gli parlai di un giocatore che allora non era ancora molto conosciuto, ovvero Javier Zanetti. L’allora direttore sportivo della Fiorentina non volle però saperne e avete visto tutti che carriera ha fatto Zanetti. Più recentemente ho consigliato Samuel e Burdisso, ma anche in questo caso…Va beh, anche questo è il calcio. Non voglio darmi delle arie, per carità, però, avete visto, su Bolatti avevo ragione…".
In effetti si, anche se in Brasile…
"In Brasile sta facendo bene, ma io non ho mai detto che il giocatore non era valido, semplicemente che non era adatto al calcio italiano. Con questo non voglio dire che giocare in Brasile sia semplice, ma di sicuro è un campionato adatto alle caratteristiche di Bolatti, come invece non lo è quello italiano".