UNA FIORENTINA A DUE VELOCITA'

29.11.2013 02:32 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
UNA FIORENTINA A DUE VELOCITA'

C'è la Fiorentina dei titolari e quella delle riserve. C'è la Fiorentina di Pepito Rossi, di Cuadrado, di Borja, di Gonzalo. E anche di Pizarro, quando ne ha voglia. Poi c'è la Fiorentina di Bakic, di Iakovenko, di Alonso, di Mati Fernandez. Una va al doppio della velocità, l'altra assiste impotente, quasi passiva. Non si scuote neppure in serate come quella portoghese, senza l'assillo del risultato, senza la pressione del pubblico. Senza niente di niente. Solo con l'obiettivo di correre, giocare e convincere Montella. Poi c'è una terza Fiorentina, ancora sconosciuta: quella di Gomez, di Ilicic, di Vargas. Non a caso tre elementi che, potenzialmente, cambiano la squadra e si aggiungono ai titolari. Tre soggetti capaci di coprire una rosa (all'improvviso) diventata corta, nella quale le alternative si sono scoperte degli onesti comprimari. E nulla più. Qualcuno può dire: però anche la Fiorentina di Rossi, Cuadrado, Borja Valero, Gonzalo sta segnando il passo. O meglio, è lontana parente di quella dello scorso anno: divertente, briosa, spensierata. Vero, verissimo. E poi questa Fiorentina avrebbe bisogno di riposo, oberata dal doppio impegno, che diventa triplo con le nazionali. Una Fiorentina che va a sprazzi, un tempo bene (il primo ad Udine), un tempo male (il secondo ad Udine), un quarto d'ora bene (l'ultimo con la Juve), un quarto d'ora male (l'ultimo con la Sampdoria). Per restare agli esempi più recenti. Ma come si fa? Montella opera il turn-over e se ne pente immediatamente. E quando serve il cambio di passo, l'aeroplanino deve ricorrere ai titolari, come contro il Paços: fuori Bakic ed Ilicic, dentro Pizarro e Cuadrado. E pur senza strafare la squadra cambia pelle, velocità, cambia ritmo. A Pandurii andò bene (ingresso di Borja e vittoria al 92'), ieri sera un pò meno. Ma il senso resta intatto. Per questo speriamo nella terza Fiorentina, quella dei titolari aggiunti, quella di Gomez, Ilicic e Vargas.

CONSIDERAZIONE FINALE - Detto questo, temiamo che tutta la stagione della Fiorentina sarà ad intermittenza. Grandi imprese, prove anonime, vittorie sofferte, piccole delusioni. Come insegnano Parma e Cagliari. Oppure Napoli in casa, con la variabile arbitri che non va mai dimenticata. Di contro crediamo che questa Fiorentina, con i suoi alti e bassi (ma anche con i suoi "titolarissimi"), possa vincere davvero qualcosa. In primis l'Europa League, secondo obiettivo il terzo posto e la qualificazione Champions. Difficile, per non dire impossibile, fare ambo. Insomma, mettiamo da parte il tiki-taka, il possesso palla, il moto perpetuo che non c'è più. La Fiorentina 2013-2014 sarà questa fino alla fine. Con un Gomez e Pepito in più nel motore... mica male.