UNA FERITA ANCORA APERTA

28.02.2014 01:42 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
UNA FERITA ANCORA APERTA

C'è l'imbarazzo della scelta. Il primo pensiero va al 16 maggio 1990, quando l'ultimo Fiorentina-Juventus di coppa si risolse in uno 0-0. Che poi volle dire vittoria per i bianconeri. Una ferita ancora aperta. Poi senti parlare Andrea Della Valle e scopri che il futuro presidente non ha metabolizzato, non ha affatto somatizzato l'offesa (perchè di offesa si tratta) perpetrata da Gervasoni contro il Parma. Oltre all'arroganza colpevole di Braschi. L'aria truce, risentita, tradisce uno stato d'animo a dir poco ombroso, certamente in attesa di risposte. Meglio, molto meglio Montella che, con un sarcasmo tutto napoletano, "promuove" Gervasoni arbitro addizionale nel prossimo Milan-Juventus. Addirittura Vincenzo gli avrebbe fatto arbitrare la partita, ma forse saremmo andati oltre la decenza. ADV parte 2°: qualcuno gli chiede della frasi di Lotito, circa una fantomatica società nata nel 1926 fallita miseramente (la Fiorentina, che ci vuole a capirlo?) A differenza della sua Lazio, recente vincitrice di due trofei. Traccia dello spalmadebiti? Dell'ennesimo decreto salva Roma? Nessuna, ovviamente. Contraddittorio di chi lo intervistava? Ma per piacere... Roma è la capitale, chi osa andarle contro? Andrea, dal canto suo, abbozza e promette un confronto giusto domenica 2 marzo, in occasione di Fiorentina-Lazio. Staremo a vedere... Insomma, avrete capito: ferite (al plurale) ancora aperte, e che mai si sutureranno. Almeno quelle riguardanti lo scontro con i bianconeri.

Fiorentina-Juventus tre volte in 11 giorni, dal 9 al 20 marzo. Non era mai successo. E difficilmente ricapiterà. Personalmente (e come me altri 20.000 tifosi) mi feci 9 ore di pullman per andare ad Avellino, per andare incontro ad un destino già scritto. Però vuoi mettere... e se per un caso assurdo avessimo vinto? Potevo dire: "Io c'ero". E invece niente. Poi il giorno dopo... la cessione di Baggio. La sera assistetti (inoperoso, puntualizzo...) alla guerra sui viali, in piazza Savonarola. E via andare: con Buso, Nappi, Pioli e Volpecina si affrontava la stagione successiva. Per fortuna senza Pontello, ma con Marione Cecchi Gori. Senza il "divin codino", ma con un vuoto dentro. Sopratutto dentro al campo. Gli arbitri? Uff... troppo lunga da raccontare. Lo diciamo subito: ci sembra difficile (per non dire impossibile) che la Juventus fallisca la finale nel proprio stadio. E non parliamo solo di supremazia tecnica. Certo, nel doppio confronto, ci saranno Mario Gomez (non quello di ieri sera, per carità...) ci sara' Borja Valero, ci sarà Cuadrado (assente, invece, in finale di coppa Italia). Insomma, la Fiorentina ci sarà, e ci saranno i suoi tifosi. Sfortunatamente ci sarà anche l'arbitro. L'importante è non fargli sapere che la finale si gioca a Torino, che con la Juve in campo la Uefa guadagnerebbe il doppio, che la società degli Agnelli (nonostante le molteplici partecipazioni) in Europa ha raccolto solo le briciole. Forse pèrchè non ci sono arbitri italiani? Forse perchè c'è qualcuno più potente? Chi può dirlo... Comunque la Fiorentina ci proverà, ed i suoi tifosi saranno lì, ad applaudirla. Comunque vada, per loro (e con loro) sarà sempre un successo.