PEPITO ROSSI, IL "VERO NUEVE"
Peccato per quel quattro che gli sta davanti, altrimenti Giuseppe Rossi sarebbe un "vero" nove: di numero e di fatto. E poi come lo chiamereste voi uno che, alla tenera età di 26 anni, ha già realizzato 100 gol da professionista? Un attaccante puro, una prima punta (anche se lo spacciano per seconda), un vero centravanti. Parafrasando un neologismo tanto in voga nel calcio di oggi... Un "vero" nueve. Questo senza nulla togliere a Mario Gomez, il titolare del ruolo, l'ariete, il bomber designato della Fiorentina di Montella. Però avercene come Pepito: sinistro di cachemire, verticalizzazioni da trequartista, dribbling e accelerazioni da ala... E poi quella confidenza col gol. Altro che "falso nueve". Facciamo un passo indietro, e facciamo l'esegesi della dicitura falso nueve. Nasce in Spagna ed in origine era il centrocampista che, partendo da dietro, non dava riferimenti agli avversari ed aggrediva lo spazio. Sopratutto andava in gol, facendo le veci del classico "nove". Poi, piano piano, il ruolo si è trasformato: prima nella mezzala che si improvvisa attaccante (vedi Totti, Messi, Fabregas) quindi nella punta veloce, guizzante che fa del movimento la sua caratteristica migliore. Perchè falso nueve? Perchè il nove è l'attaccante statico per antonomasia, il centravanti boa che aspetta i rifornimenti dai compagni, usa il fisico e segna. Segna valanghe di gol. Però attenzione: se segna è da otto in pagella, se non segna è da quattro. Pepito Rossi è il prototipo dell'attaccante moderno: ha le stimmate del falso nueve (piccolino, di movimento, non sarebbe proprio un classico nove) ma realizza come un centravanti vero. E' decisivo come un "vero nueve". Lo abbiamo appena detto, il gol al Paços de Ferreira è il centesimo da professionista, esclusi quelli in nazionale (20 nelle varie giovanili, ben 6 in nazionale A). Si fa presto a fare i conti: quattro nel Manchester United, uno nel Newcastle, nove nel Parma, 82 nel Villareal. Più i 4 in maglia viola. Ieri sera, al Franchi, abbiamo visto il signor Rossi rientrare a centrocampo, dare assist ai compagni, tirare in porta da tutte le posizioni. Fino al gol del definitivo 3-0, su invito di Aquilani, e di sinistro girare nell'angolo basso a destra del portiere portoghese. Applausi, anzi... standing ovation.
INNAMORATI DI PEPITO - Montella ha detto nel dopo partita: "Rossi vi farà innamorare". Già fatto, caro Vincenzo. Fin dalle amichevoli di Moena. Abbiamo ancora negli occhi la prodezza contro l'Apollon di Limassol, quindi il primo gol in campionato contro il Catania (di destro!) E ancora la doppietta di Genova, la pennellata contro i portoghesi. Con un pò di blasfemia ci vien da dire... "Che Dio ce lo conservi, sano e salvo". Sopratutto in assenza di Mario Gomez. Montella chiama Pepito agli straordinari, a lui ha dato il compito di reggere da solo l'attacco viola. Va bene Rebic, va bene Matos (va benissimo anzi, e complimenti al giovane brasiliano per il gol dopo appena un minuto) ma il vero valore aggiunto di questa Fiorentina è lui. Vincenzo si frega le mani (e con lui Prandelli) in attesa di ricomporre la coppia dei sogni Rossi-Gomez. A quel punto i "veri nueve" saranno due, e allora ci sarà da divertirsi...