LA MALEDIZIONE DELLE PRIME PUNTE
Quando abbiamo visto Matos a terra (mancavano più o meno 10 minuti alla fine), ci è venuto da sorridere. Certo un sorriso amaro, sarcastico, quasi isterico... Figlio della disperazione, dell'incredulità. Addirittura qualcuno ha detto: "Ho letto che Pandev potrebbe venire alla Fiorentina. Qualcuno lo avverta, perchè qui si fanno male tutti". E del resto, come dargli torto? Con Gomez e Matri in tribuna, Rossi negli Stati Uniti, Ilicic sostituito per un problema alla spalla, ci è venuto in mente Lourdes, piuttosto che Medjugorje. Comunque qualcosa (o qualcuno) che potesse fare un miracolo, che sapesse togliere il malocchio dagli attaccanti della Fiorentina. Ah, dimenticavamo Rebic... il croato era in panchina, convalescente per un pestone rimediato in allenamento. Della serie, chi è causa del suo mal... Insomma, la Fiorentina era una volta di più senza attaccanti centrali. O meglio, senza prime punte, perchè sfido chiunque a considerare Ilicic un attaccante centrale. Lo sloveno fungeva da prima punta esclusivamente per necessità, e come tutte le prime punte della Fiorentina... si era appena infortunato. Coincidenza? Fatalità? Solo sfortuna? Chi ha la bontà di seguirci sa che non la pensiamo proprio così. Riteniamo anzi che la Fiorentina non sia protetta, non sia abbastanza tutelata. Che non vuol dire (attenzione!) pretendere di essere favoriti, tutt'altro... Vuol dire punire, sanzionare difensori e/o avversari che attentano alle gambe dei giocatori gigliati. Vedi Mario Gomez, Pepito Rossi, Tomovic, Cuadrado, Matos (ci riferiamo a killer-Spolli in quel di Catania). Per ultimo Ilicic. Poi vai a vedere il referto dell'arbitro e trovi tre ammoniti della Fiorentina e solo due del Siena. Vai a riguardarti la partita e scopri due rigori evidenti per i viola, non fischiati (su Ilicic e Mati Fernandez). Per non tornare poi ai vari De Marco, Mazzoleni e Calvarese, spalmati durante il campionato. Ce ne sarebbe da raccontare... Comunque, la Fiorentina va, vince, convince. La Fiorentina insegue il suo "tripletino": Coppa Italia, Europa League, qualificazione in Champions. Miraggio? Illusione? Può darsi. Ma la Fiorentina (col Napoli) è l'unica squadra italiana che se lo può permettere. Juve, Milan ed Inter devono assistere... ed eventualmente applaudire.
FIDUCIA AD ILICIC - A proposito di prime punte. Sentiamo, leggiamo di un possibile prestito di Ilicic al Bologna. Sopratutto in caso di cessione di Diamanti ai cinesi. Detto che dallo sloveno ci aspettavamo di più, detto anche che (crediamo) il suo acquisto sia stato un risarcimento per Viviano e Migliaccio (non riscattati dal Palermo), vorremmo dare ancora fiducia al "lungagnone" col numero 72. Ilicic non è una punta, non è una mezzala, non è un esterno. Ilicic è un centrocampista offensivo, preferibilmente rifinitore (o, come si dice oggi, uomo tra le linee) Ilicic è sopratutto uno che sa giocare al calcio. Ilicic è uno che ha i colpi, che sa risolverti la partita, uno che ha il tiro da fuori. Ilicic è un giocatore che può stare a pieno titolo in "questa" Fiorentina. Senza contare che, in un ipotetico 4-3-1-2, potrebbe fungere da trequartista dietro la coppia Rossi-Gomez. E, come si dice da queste parti... Tanta, tantissima roba! Difetti? Qualcuno. Sopratutto quell'aria stralunata sulla quale Lombroso scriverebbe un trattato. E poi l'approccio verso Montella... sbagliato, sbagliatissimo. Ricordate a Moena? "Io la mezzala non la faccio" ebbe a dire, con Vincenzo stizzito che rispose per le rime. Però ripetiamo: a lungo andare Ilicic può diventare un valore aggiunto, per doti fisiche e tecniche. E allora, perchè non provare?