IL CALCIO ITALIANO RINGRAZI DELLA VALLE
Settimana di sosta, settimana di nazionali, in programma le amichevoli con Germania e Nigeria. Ed in fondo al rettilineo un uomo solo al comando, Giuseppe Rossi. Nei pensieri di Prandelli, nei cuori dei tifosi viola, nella classifica cannonieri della serie A. Eh già, Pepito sta bruciando le tappe, dopo anni di sofferenze, di incertezze. “Tornerò? E come tornerò? Sarò ancora l'enfant prodige del calcio italiano? La promessa di qualche anno fa?” Chi non si sarebbe fatto queste domande, e chi avrebbe pensato di avere queste risposte, dopo appena dodici partite di campionato? Oggi Giuseppe Rossi è un calciatore a tutti gli effetti, guarito, recuperato, sopratutto motivato. Come si suol dire un campione, un vero e proprio valore aggiunto per il calcio italiano. Qualche numero per gradire: 11 gol in dodici partite, 4 rigori segnati su quattro calciati, in più una costanza di rendimento assolutamente inaspettata per un giocatore reduce da due anni di stop. Certo, da gennaio a giugno scorso c'è stata la riabilitazione negli Stati Uniti, fino all'esordio di Pescara (ultima dello scorso campionato). Quindi il ritiro di Moena, le mille reti nelle amichevoli estive (ricordate quella contro l'Apollon di Limassol? Sembrava quella di ieri contro la Samp...) Andrea della Valle che gongolava, e andava dicendo ai tifosi: “Avete visto? Vi ho comprato un campione, vi ho comprato un campione”. Caro presidente, quanta ragione aveva: Giuseppe Rossi un campione lo è per davvero. Azzardiamo un incrocio tra Mutu e Baggio, con il Pablito di Spagna '82, e come cantava la Fiesole... “Ooohh, il fenomeno”.
GRAZIE PERCHE' - A questo punto manca solo una cosa: che Abete, la federazione, il calcio italiano tutto ringrazino i Della Valle per aver ricostruito un campione. Per aver restituito all'Italia pallonara un fuoriclasse in pectore, tale da spostare gli equilibri. Per aver regalato a Prandelli la spalla ideale per Balotelli. Ma ci pensate? Rossi-Balotelli, una coppia di attaccanti formidabili, complementari per caratteristiche fisico-tecniche. Forse da rivedere sul piano caratteriale. Ma ci sarà tempo e modo. Ecco, ci piacerebbe che Giancarlo Abete, presidente federale, ringraziasse i Della Valle, lodasse il coraggio della Fiorentina, celebrasse l'intuito di Macià, di Pradè, esaltasse l'opera di ricostruzione di Pepito da parte dello staff viola. Prima di loro nessuno ci era riuscito, nessuno ci aveva provato. Sopratutto nessuno ci aveva creduto. La Fiorentina invece si, ed in modo del tutto inaspettato. Prandelli, la federazione, insomma tutto il calcio italiano si ritrova “la coppia più bella del mondo” Rossi-Balotelli. In attesa di Rossi-Gomez...