FACCIAMO FINTA CHE...
"Tutto va ben, tutto va ben", cantava Ombretta Colli nel 1975. E del resto cosa vuoi dire? Che Neto non è un portiere da Fiorentina? Che Alonso non è un giocatore da Fiorentina? Che andava comprato un vice-Gomez? Adesso è troppo facile, e sopratutto inutile. Andiamo avanti. Che manca un difensore centrale accanto a Gonzalo? Che Joaquin è un giocatore a fine carriera? E ancora: A che serve dirlo prima di gennaio? A che serve se non si può cambiare? Per dirla con i latini... "Cui prodest?". Che tradotto vuol dire: "A chi giova?" A nessuno, tanto meno a Montella che deve fare di necessità virtù. Tanto meno ai tifosi, che si ritrovano una squadra ben diversa da quella dell'anno scorso. Da quella che avevano immaginato. Da quella che gli avevano prospettato dopo gli acquisti di Gomez, Rossi, Joaquin, e chi più ne ha... Tanto vale andare avanti e limitare i danni. Tanto vale dire che, col Parma, Neto forse (ma non è sicuro) ha valutato male la traiettoria. Che, allo stesso tempo, ha una faccia talmente da bravo ragazzo che non si può criticare. Pena essere tacciati di "rosiconi", pena essere definiti disfattisti, nemici della causa viola. Altrettanto, tanto vale dire che Alonso ha la mentalità vincente. Che lo spagnolo ha provato l'ultimo dribbling per cercare il gol del 3-1. E non vale osservare che bisognava tenere palla, andare alla bandierina, perdere tempo e portare a casa il 2-1. No, Alonso ha fatto bene! Perchè solo così si costruisce la mentalità vincente. Andiamo avanti. Tanto vale dire che Joaquin è il vice-Cuadrado e che non c'è differenza tra lo spagnolo ed il colombiano.
Che Joaquin salta l'uomo come quando aveva 20 anni, che nel secondo tempo ha corso e rincorso come avrebbe fatto il Cuadrado dei bei tempi. Infine, tanto vale dire che la preparazione è stata azzeccata (manca si infortuni il magazziniere e stiamo a posto), che non serviva un attaccante di riserva (in Ucraina andiamo con i soli Joaquin, Iakovenko (se sta bene) ed il baby Matos di punta. Che la "fame" è la stessa dello scorso anno, che l'entusiasmo, la voglia di stupire è identica a 12 mesi fa. Quando al Franchi regnava il "tiki-taka", quando Viviano spesso non si sporcava nemmeno i guanti, quando Facundo Roncaglia era un idolo: in campo e sui social network. Quando il modello Fiorentina veniva guardato, ammirato, invidiato anche all'estero. Particolarmente in Spagna. Ok, "Facciamo finta che tutto va ben, tutto va ben..." Ma rendiamoci conto che siamo la Fiorentina, e che i problemi sono sotto gli occhi di tutti. Giovedì c'è il Dnipro, domenica la Lazio. Poi la sosta. Sette giorni dopo la Juventus. Sopratutto fino a gennaio la rosa è questa, il portiere è questo (Munùa ve lo raccomando...), la difesa è questa. Alonso è questo, Joaquin è questo, il rischio di infortuni, strappi, stiramenti... sono questi. E allora... "Facciamo finta che tutto va ben". Tanto a che serve fare il contrario?