VIOLA, COSTI SEMPRE PIÙ DA EUROPA. MA LA SQUADRA LATITA

31.03.2021 19:36 di  Andrea Giannattasio  Twitter:    vedi letture
VIOLA, COSTI SEMPRE PIÙ DA EUROPA. MA LA SQUADRA LATITA
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Rocco Commisso è pronto a tornare in Italia. Se già domani (ma la Fiorentina smentisce con forza) o dopo Pasqua poco cambia, visto che in ogni caso l’agenda di appuntamenti che vedrà protagonista il patron era e resterà piena. E tra gli aspetti che il presidente vorrà subito valutare, oltre a star vicino alla squadra e a programmare il futuro a medio-lungo termine, c’è quello legato ai numeri (e alle spese) collezionati dalla società e rapportati a quello che è stato il rendimento sul campo della squadra. Un gruppo che pur costituito da decine di giocatori dall’indiscusso pedigree e che sono anche pilastri delle rispettive Nazionali (godendo di conseguenza di ingaggi di tutto rispetto) non hanno reso per quello che è il loro reale valore. Né soprattutto hanno dato seguito alle cifre che la proprietà ha investito in questi ultimi dodici mesi.

Grazie al focus proposto ieri da La Gazzetta dello Sport e al report annuale che la Figc ha reso noto oggi sulle commissioni versate dai 20 club di A agli agenti, si evince infatti una cosa molto chiara: che la Fiorentina, pur avendo investito tantissimi soldi (a conferma della forza economica e dell’ambizione del suo presidente) non ha portato frutti per quelle che erano le originarie aspettative. La società di viale Fanti, oltre ad essere il quinto sodalizio per provvigioni elargite ai procuratori (9,7 milioni, al quinto posto dietro Juve, Roma, Milan e Napoli), è anche l’ottava azienda-calcio in Italia per ricavi (99,3 milioni), la settima per costi (141,8 milioni spesi) oltre - come ben noto - ad avere ormai da inizio stagione il settimo monte ingaggi della Serie A (55 milioni, esclusi i dipendenti ancora a libro paga fino al 30 di giugno ma non operanti).

Numeri che fanno riflettere (la Fiorentina dalla pandemia, per adesso, ci ha anche rimesso almeno 12 milioni per i mancati introiti dal botteghino) e che se da un lato, come detto, certificano la bontà degli investimenti fatti in buona fede da Rocco Commisso (a tutto questo va aggiunto il robusto impegno economico per il centro sportivo di Bagno a Ripoli, che costerà in tutto 80 milioni e vedrà la luce tra non molto, Italia Nostra permettendo) dall’altro evidenziano come la risposta sul campo della squadra non abbia viaggiato sullo stesso binario di quelli che dal giugno 2019 sono piani del club, che a fronte di reiterate spese da “zona Europa” si ritrova con un gruppo che ha stazionato un anno fa e staziona ancora oggi al 14° posto. Anche di questo (soprattutto di questo) mister Mediacom vorrà parlare coi i suoi dirigenti non appena toccherà il suolo italiano.

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