UNA RIPRESA ALL'ITALIANA

12.05.2020 00:00 di  Dimitri Conti  Twitter:    vedi letture
UNA RIPRESA ALL'ITALIANA
FirenzeViola.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Al primo caso di positività di Covid-19 riscontrato in un tesserato, l'intera squadra deve fermarsi. Basta forse solamente questa tra le precisazioni del ministro Spadafora, intervenuto nel corso del Tg1 di ieri sera, con l'obiettivo di spiegare in cosa consistessero le variazioni proposte dal Comitato Tecnico-Scientifico del Governo alla FIGC per la compilazione del nuovo protocollo sanitario, per esprimere le migliaia di dubbi che in queste ore si stanno sommando intorno alla questione dell'effettiva ripresa della Serie A.

Se il messaggio del ministro voleva essere di rassicurazione nei confronti del regolare svolgimento degli sport di squadra, su tutti il tanto dibattuto calcio, il suo intervento ai microfoni della tv di Stato ha finito invece con il rimescolare ulteriormente le carte sul tavolo. A conferma di certe indiscrezioni, gli scienziati italiani non hanno seguito minimamente la strada aperta dal protocollo tedesco, pur con tutte le sue criticità - si legga alla voce Dynamo Dresda - per quanto concerne l'isolamento dei positivi. Se infatti la Germania, imitata anche dalla Spagna, isola solamente i positivi, nel caso italiano lo stop vale per tutti. Con gli inevitabili problemi del caso qualora il Covid-positivo emergesse a stretto giro di posta rispetto alla data della ripresa, qualsiasi essa dovesse essere.

Quello della gestione dei casi positivi non è neanche l'unico aspetto che rende maggiormente lontana l'idea di una ripresa effettiva delle danze. Non è infatti da sottovalutare l'aspetto della responsabilità sanitaria: stando a quanto dichiarato da Spadafora, in attesa dei documenti ufficiali, questa dovrà ricadere totalmente sui medici delle società. Tema che diventa particolarmente spinoso in quanto entra in pieno nel campo della medicina del lavoro, e dei diritti/doveri ad essa associati. Senza parlare dell'aspetto etico inerente i tamponi, anch'esso sottolineato dal ministro.

Attendendo documenti ufficiali e azioni di risposta dai diretti interessati, Lega Serie A e FIGC, si profila un tentativo di ripresa all'italiana sul quale però aleggiano pesanti dubbi a proposito della sua reale attuabilità.