TENERLO E ACCONTENTARLO

14.05.2021 17:00 di  Dimitri Conti  Twitter:    vedi letture
TENERLO E ACCONTENTARLO
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In molti saranno rimasti delusi, o senza parole come noi: dalle premesse la conferenza stampa di Commisso prima di sbarcare in direzione Stati Uniti col biglietto di ritorno in tasca sembrava un'occasione buona per tracciare un bilancio della stagione e stabilire i paletti di una ripartenza tecnica auspicata da molti, invece lo è stato solamente in parte, praticamente minima e tra le righe che intercorrono tra un dito puntato e l'altro. Il tema (di calcio, quello giocato) su cui il presidente viola si è sbilanciato maggiormente riguarda l'uomo del momento in casa Fiorentina, il futuro di Dusan Vlahovic.

D'altronde il centravanti serbo è forse il vero protagonista della salvezza raggiunta matematicamente solo poche ore fa, e sapere se il suo futuro - o almeno la prossima stagione - passerà da un nuovo contratto e/o da una sua permanenza a Firenze è argomento di enorme interesse, per chi tifa Fiorentina e non solo. Lo stesso Commisso ha messo in mezzo l'argomento già agli albori della conferenza, chiedendo ad un collega se fosse tra chi lo avrebbe voluto a maturare in prestito, senza neanche l'imbeccata della domanda.

Successivamente, su precisa domanda, ecco anche un indizio per il futuro: "Il nostro desiderio è tenerlo e accontentarlo. Negli ultimi 2-3 mesi ci sono stati incontri, nelle ultime due settimane no. Finiamo la stagione poi daremo una risposta su cosa fare con Vlahovic. L'intenzione è tenerlo". Parole per fortuna non troppo interpretabili, che esprimono una volontà più decisa che in altri campi. Non c'è dubbio infatti che le intenzioni possano e debbano essere accompagnate da una proposta economica, e tecnica, seria. Magari sfruttando anche il feeling personale che si è creato, quello ricordato da Commisso con tanto di battuta sullo stipendio da dividere a metà per la benedizione ricevuta dai suoi palleggi. Un centravanti da 21 gol, con due partite ancora alla fine, non è d'altronde dote da non sottovalutare ed è forse la creazione calcistica migliore fin qui mai eseguita dal nuovo corso americano. L'imperativo è non farsela sfuggire, almeno non con il rimpianto di non averci provato.