TAPPA VITALE

Inutile nascondersi dietro al dito: con tutta la questione Chiesa a regnare nelle prime pagine, ma anche nelle aperture online, in casa Fiorentina - nelle ultime ore - si è finito con il perdere un po' il contatto con il campo e l'obiettivo collettivo, con una squadra che ufficialmente vive una stagione di transizione - e anche su queste etichette ci sarebbe da discutere, ma rinviamo in altre sedi - che al momento però sta deludendo eccome la propria tifoseria, soprattutto per quanto mostrato nelle ultime due uscite, a cavallo della sosta. Prima, la pesante scoppola di Cagliari in cui la Fiorentina sembrava non essere proprio scesa in campo; poi, la battuta d'arresto a Verona in cui si è vista una squadra vuota, rinunciataria sotto l'aspetto della proposizione. Tra i principali indiziati ovviamente, ci è finito il tecnico Vincenzo Montella. Anche se, almeno a parole, nelle scorse ore è stato confermato da tutti i vertici viola.
Dal momento del suo rientro a Firenze, Montella non è ancora mai riuscito a dare un minimo di continuità di risultati, e probabilmente il discorso si fa ancora più accentuato quando si mettono sotto la lente d'ingrandimento le prestazioni. Ma dato che queste ultime sono suscettibili di giudizio personale, volendo, meglio affidarsi ai numeri crudi, senza possibilità di troppe ulteriori chiavi di lettura. E questi raccontano di un Vincenzo Montella che, nel suo secondo mandato fiorentino, viaggia ad una media punti da squadra salvezza, visto che nelle 20 partite di campionato con l'Aeroplanino in panchina, dallo scorso aprile, la Fiorentina ha raccolto la miseria di 18 punti. Meno di uno a partita, un dato che sale solo leggermente se si include nel conteggio anche la Coppa Italia, visti i tre punti con il Monza nel Terzo Turno di agosto, dopo la sconfitta nella semifinale di ritorno a Bergamo del 25 aprile.
A far specie, soprattutto, sono le vittorie portate a casa dai viola, una sorta di rarità visto che sono solamente quattro in campionato. Tutte giunte in questa stagione, ed in maniera molto ravvicinata, nell'arco di appena un mese. La Fiorentina di Montella, per metterla cruda, in campionato è stata capace di battere i propri avversari solamente da fine settembre a fine ottobre. Ribadiamo, per dovere di cronaca, che ci sarebbe anche una quinta vittoria, se si prende l'arco di 22 partite, visto che ad agosto arrivò il 3-1 di Coppa Italia in rimonta sul Monza. A condire ulteriormente un piatto pericolosamente pieno, c'è anche una differenza reti negativa che lascia pensare ad una squadra ancora non capace di assestarsi su una linea di ipotetica continuità.
Insomma, anche i numeri amplificano la sensazione che, in fondo, Vincenzo Montella sia sì stabilmente confermato sulla panchina della Fiorentina, ma altresì che c'è bisogno di una svolta da parte sua, e pure in tempi brevi. Partendo già sabato sera contro il Lecce. Un altro giro a vuoto rischierebbe di rendere ancora più instabile la posizione di un allenatore che ancora non è stato in grado di unire la piazza e l'ambiente sotto la sua guida.
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