SIRIGU, Il crac nel momento migliore: e ora il futuro...
Il crac più brutto nel momento forse migliore. Quello in cui è incappato a fine marzo Salvatore Sirigu è stato forse l’infortunio peggiore che il portiere abbia mai dovuto subire in carriera. E questo per due motivi: perché l’estremo difensore, dopo un inizio in naftalina, stava iniziando a trovare spazio con relativa continuità in maglia viola e perché il grave ko (lesione del tendine d’Achille) è arrivato a un’età più che considerevole per un professionista. Sirigu, operato, due settimane fa, ha già iniziato il lungo percorso riabilitativo che tuttavia non gli consentirà di tornare a lavorare a pieno regime prima di settembre-ottobre. Ovvero quando la prossima stagione sportiva sarà già in pieno svolgimento, motivo per il quale la Fiorentina avrà a stretto giro premura di capire se il classe ’87 potrà essere ancora una pedina utile da sfruttare nella prossima annata.
Il contratto che lega Sirigu al club di Commisso scade a giugno ma la Fiorentina può vantare un’opzione a suo favore per il rinnovo in automatico per un altro campionato del giocatore. Uno scenario questo che, al momento, resta in secondo piano rispetto alle contingenze attuali ma che presto o tardi dovrà essere affrontato. Dall’entourage del giocatore per il momento non filtra alcuna sensazione (nemmeno per ciò che riguarda un possibile ritiro del calcio giocato) se non che, a Serie A conclusa, la priorità per ascoltare eventuali offerte future andrà comunque alla Fiorentina. Che intanto continuerà, se pur in alte vesti, ad avvalersi del tasso d’esperienza di Sirigu, il quale proseguirà il percorso di riabilitazione al centro sportivo Astori. L’obiettivo del club è quello di far respirare il più possibile gli umori dello spogliatoio al portiere, acquistato a gennaio anche in funzione del suo ruolo proverbiale di leader.