SFORZO D'IMMAGINAZIONE
Altro che fantasia, immaginazione o muse ispiratrici. Per immaginare un percorso dorato, e un arrivo all'altezza nel mondo della Coppa Italia, ci vuole praticamente una seduta di training autogeno. Provando a tornare indietro con i ricordi ad annate nemmeno troppo perdute nel tempo, e a opportunità da cogliere al volo. La Fiorentina, per il momento, c'è riuscita. E dopo aver superato, non senza difficoltà, l'ostacolo Empoli, ha archiviato l'impegno con la Reggina.
Che se non ti dicevano all'ingresso dello stadio che eri di fronte a una gara eliminatoria di Coppa Italia, nemmeno era da accorgersene. Un "Franchi" mai così vuoto, paradossalmente visto soltanto nelle gare amichevoli infrasettimanali, perla rara nelle settimane di continui allenamenti chiusi. Veniva persino in mente quel freddo giorno di gennaio quando in tribuna si sfiorò il tutto esaurito per vedere da vicino il neo acquisto Felipe. Roba che in confronto a ieri sera, in quell'occasione, c'era il pienone.
Ma in mezzo allo scenario desolante di uno stadio vuoto, così come richiesto da chi si è ingegnato nello strutturare la competizione e la divisione dei relativi diritti televisivi, i baby viola di Sinisa hanno fatto il loro dovere. Bene Babacar, che in Coppa continua a timbrare il cartellino e non è poco, benissimo Carraro. Ispirato per novanta e passa minuti e forse, finalmente, alternativa da tenere di conto insieme agli altri giovanotti a cominciare da Camporese o lo stesso Ljajic che di certo non è un veterano. E che, per esempio, sarà di nuovo fondamentale domenica.
Bene anche Cerci, soprattutto nella ripresa, e tutto sommato meglio di altre volte Marchionni, seppure l'avversario avesse già ampiamente sventolato bandiera bianca. Malino, per la verità, Zanetti e Bolatti, con l'argentino che in particolare non finirà mai di stupire per l'interpretazione del ruolo, e del gioco in generale. Statica quanto il subbuteo, per intendersi. Però le vittorie fanno sempre bene, e in più adesso i viola se la giocheranno, al "Tardini", contro il Parma. Continuando a immaginare, per non dire sognare, quel percorso di Coppa Italia che, per esempio ieri sera, sembrava più un sentiero di foresta. Per giunta sotto la pioggia.