QUANTO COSTA IL DOPPIO IMPEGNO

03.12.2009 00:00 di  Matteo Magrini   vedi letture
QUANTO COSTA IL DOPPIO IMPEGNO
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Guardi la classifica e pensi. Ma dov'è la Fiorentina? Ci deve essere un errore! La Viola tanto elogiata di questo inizio di stagione non può essere così in basso. Addirittura decima posizione (in realtà contando i punti e considerando le squadre a parimerito i gigliati sono al settimo posto) e qualche preoccupazione che inizia a serpeggiare. Ma qual è il valore reale di questa classifica? E' davvero così "brutta"? Proviamo a capirlo, comparandola con quella delle precedenti stagioni targate Prandelli, partendo dal presupposto, fondamentale, che il quarto posto dista soli tre punti. In una parola, niente.


STAGIONE 2005/2006 - E' l'anno della rifondazione. Dopo un esordio di serie A tanto brutto quanto tormentato, i Della Valle decidono di mettere la propria creatura nelle mani di Cesare Prandelli e Pantaleo Corvino. Sarà la scelta decisiva per la storia gigliata. L'inizio è travolgente, soprattutto grazie all'incredibile exploit di Luca Toni, arrivato in estate e capace di segnare 16 goal nelle prime 13 giornate. Dopo il quattordicesimo turno, ovvero allo stesso punto in cui ci troviamo adesso, i viola avevano totalizzato 29 punti, ed erano in piena lotta per il primato. I goal segnati erano addirittura 29 e quelli subiti 16. I viola chiuderanno al quarto posto con 74 punti totali, record ancora imbattuto.



STAGIONE 2006/2007 - Calciopoli ha sconvolto il calcio italiano, e la truppa del Pranda si vede estromessa dalla Champions League e penalizzata prima di 19, poi di 15 punti. Tutto sembra maledettamente difficile ma la Fiorentina, dopo un inizio tremendo, inizia a volare. Dopo quattordici giornate i viola hanno 23 punti, segnando 21 reti e subendone 15. La classifica finale direbbe terzo posto, con 73 punti, ma al netto delle penalizzazioni i gigliati sono quinti con 58 punti.




STAGIONE 2007/2008 - In estate parte Luca Toni, direzione Bayern Monaco, ed al suo posto arriva Bobo Vieri. Sembra una stagione nata per essere di transizione, con molti giovani (vedi Pazzini e Montolivo), lanciati definitivamente come titolari ed invece arriva un'altra annata capolavoro. Per la prima volta, inoltre, la Fiorentina di Prandelli si trova impegnata in campo europeo, con una Coppa Uefa portata avanti fino alla semifinale. Non a caso, infatti, il campionato rispetto alle due stagioni precedenti è leggermente peggiore. Dopo quattordici giornate i viola hanno 24 punti, uno in più dell'anno prima, con 19 goal fatti e 11 subiti, ma alla fine la classifica dirà si quarto posto, ma con "soli" 66 punti totali.


STAGIONE 2008/2009 - E siamo a tempi più recenti. In estate Pantaleo Corvino si scatena e porta a Firenze gente come Jovetic, Vargas, Gilardino, Almiron, Zauri, Comotto e Felipe Melo. Insomma, un mercato faraonico per prepararsi al ritorno nell'Europa dei grandi, la Champions League. Qua le cose non vanno bene, con i viola eliminati al primo turno e fuori anche dalla Coppa Uefa per mano dell'Ajax. E' la stagione forse più difficile. Il gioco non è brillantissimo anche se alla fine sarà comunque quarto posto, con 64 punti totali. Dopo quattordici turni la Fiorentina ha 23 punti, con 18 reti segnate e 13 subite.


STAGIONE 2009/2010 - Eccoci ai giorni nostri. Il mercato questa volta non è esaltante e in estate piovono critiche su Corvino e sui Della Valle. Pronti via però, la Fiorentina smentisce tutti superando il turno preliminare di Champions e lanciandosi in un avvio di campionato straordinario. Piano piano, l'impegno Europeo (portato avanti alla grande con l'incredibile qualificazione agli ottavi di finale) iniziano a pesare (insieme a molti e pesnati errori arbitrali) sul cammino in campionato, e la Viola rallenta. Dopo quattordici giornate la Fiorentina ha 21 punti, peggior risultato parziale da quando c'è da Prandelli, ed ha segnato 15 goal subendone 13.


Analizzando i dati quindi, si può capire che il ruolino di marcia in serie A della banda Prandelli non è forse eccezionale, ma è comunque in linea con le precedenti stagioni. Solo nel primo anno, con 29 punti, la Fiorentina raggiunse punteggi decisamente migliori. Mancano, per esser chiari, due o tre punti (e qua tornano in mente gli arbitri), per essere totalmente allineati con tutte le stagione passate. Un altro aspetto emerge chiaro. Il doppio impegno, soprattutto se l'Europa si chiama Champions League, si fa sentire, eccome. Rispetto all'anno scorso comunque, il miglioramento è netto perchè due punti persi in serie A in cambio di una qualificazione agli ottavi di finale sono un affare, in tutti i sensi. Nessun allarmismo, quindi, perchè questa Viola gioca a calcio, sempre e comunque, ed il processo di crescita, nonostante qualche punto perso per strada, continua costante. Del resto, se si vuole diventare grandi, in Italia ma soprattutto in Europa, qualcosa bisogna pagare.