PRIDE

03.02.2020 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
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FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Alla prova generosa della squadra risponde certamente Rocco Commisso nel dopo gara. Il botta e risposta a distanza con Pavel Nedved è solo una parte dello sfogo del presidente, figura tornata finalmente centrale nelle sorti della Fiorentina. Dopo decenni di latitanza Firenze scopre la passione dell'americano anche nell'alzare la voce di fronte a troppi errori arbitrali. Il secondo penalty sostanzialmente regalato per l'entrata di Ceccherini su Bentancour è solo la coda di una settimana amara completata dal rigore negato su Milenkovic contro il Genoa e da quello su Caceres a Milano con l'Inter.

Di certo c'è che le parole di Commisso hanno chiamato in causa tutto il movimento, parlando chiaramente di come un campionato scontato sia per forza meno appetito sul mercato internazionale. La difesa a spada tratta del mondo viola è qualcosa da propagare nelle sedi opportune, riportando in Lega quanto espresso a caldo e qualche ora più tardi. Non solo davanti alle tv Commisso può provare a combattere determinate sudditanze come quelle emerse a Torino con la Juve, ma anche direttamente nelle riunioni di Lega. 

Arbitraggio di Pasqua a parte la Fiorentina raccoglie una sconfitta troppo ampia nelle proporzioni, anche per il finale in cui De Ligt ha arrotondato il risultato sfruttando l'ennesimo passaggio a vuoto di Pezzella. I viola hanno certamente pagato dazio di fronte alla qualità bianconera, ma raramente hanno sfigurato, impegnando più volte Szczesny e sfiorando il pari con Benassi nella ripresa. Altri segnali positivi, dopo quelli che a San Siro si erano intravisti al cospetto dell'altra capolista del campionato. Da Iachini a Commisso non c'è dubbio che la Fiorentina di oggi rispecchi in pieno la grinta delle sue figure cardine, ed è anche per questo che tra i vari sentimenti della domenica andata in archivio ci sia, oltre la rabbia per la sconfitta, anche una buona dose di orgoglio.