PIETRO & LOLLO, L'ENNESIMA RIVINCITA DELL'USATO SICURO
La potremmo chiamare con un pizzico di malizia “la vendetta delle riserve”. Oppure, per usare termini un po’ più costruttivi, “la rivincita dell’usato sicuro”. Nel faticosissimo successo ottenuto ieri dalla Fiorentina contro il Padova in Coppa Italia, costruito nel primo tempo e blindato nella ripresa, la palma dei migliori in campo se la sono presa quei giocatori che fino ad oggi o non avevano visto per niente il campo, oppure erano stati utilizzati solo con il contagocce. Due su tutti, in particolare, si sono guadagnati con ampio merito la scena: Lorenzo Venuti e Pietro Terracciano. Non due nomi a caso, visto che già nella coda del passato campionato, nella gara forse più delicata della gestione Iachini, erano stati l'arma in più per tornare alla vittoria: il difensore e il portiere infatti contribuirono in modo determinante a vincere a Parma a pochi giorni dalla rovinosa sconfitta interna col Sassuolo che aveva gettato pesanti sospetti sull'epilogo del campionato viola.
Il terzino, che fino ad oggi aveva collezionato due presenze in campionato per un totale di 12’ giocati, è stato l’uomo in più della Fiorentina, spingendo sulla fascia senza sosta e trovando anche al 10’ il suo primo gol con la maglia della sua squadra del cuore. Per lui, nato a Incisa e col viola tatuato sulla pelle come la sua famiglia, è stata una gioia che aspettava da tempo, visto che l’ultima volta che era andato in gol con la divisa della Fiorentina era stato nel novembre 2012 in un derby Primavera contro il Siena (in assoluto la rete tra i professionisti gli mancava dall’aprile 2019, quando con il Lecce segnò l’1-0 nel 4-1 al Carpi). Per il terzino, che aveva festeggiato con Castrovilli la doppietta di domenica dalla panchina, anche il 72% delle azioni riuscite e ben il 94% dei passaggi accurati ieri (49 su 52). Un miglioramento continuo quello di Venuti: “kaizen”, per usare un termine giapponese a lui molto caro.
Molto bene - ma già lo scorso anno aveva dato tutte le garanzie necessarie - anche Pietro Terracciano: il portiere, che non aveva ancora immagazzinato minuti ufficiali in questa stagione, è stato portentoso nel salvare il risultato della Fiorentina nella ripresa, con almeno due parate decisive, una delle quali di totale riflesso nel finale di gara. Per l’ex Empoli si contano anche 6 lanci lunghi (4 dei quali andati a buon fine) e 11 passaggi corti portati a termine (il 100%). A testimonianza che il vero numero 12 di una squadra è colui che tra i pali riesce ad essere pronti-via decisivo quando viene chiamato in campo senza molto preavviso. Al di là di una gara gestita, come al solito, con troppo affanno Iachini dalla sfida di Coppa ha trovato due motivi per sorridere.