PIANTICELLA MANCATA

22.09.2019 14:30 di  Dimitri Conti  Twitter:    vedi letture
PIANTICELLA MANCATA
FirenzeViola.it
© foto di Federico Gaetano

Si fa un gran parlare in questi giorni delle tante pianticelle viola, per via di una Fiorentina ancora ad andamento lento ma piena di risposte positive dal lato dei suoi giovani in squadra, tutti cresciuti all'interno del settore giovanile del club. Dalla stella Chiesa, che ormai tiene banco da più di qualche settimana, fino agli astri nascenti di Castrovilli e Sottil, su tutti: queste le grandi speranze in casa gigliata. Questa sera (ore 18) al Tardini, però, la Fiorentina - oltre ai tanto chiacchierati ex Muriel ed Ilicic - troverà una di quelle pianticelle che qualche anno fa ha provato a coltivare in casa, salvo poi vedersi costretta a rinunciarvi. Si tratta di Pierluigi Gollini, portiere dell'Atalanta, con trascorso a tinte viola.

L'estremo difensore classe '95 infatti ha militato nel settore giovanile della Fiorentina, per due anni. Formato calcisticamente nella SPAL, Gollini è poi approdato a Firenze nel 2010, rimanendo nel capoluogo toscano fino a che non si è palesata una sirena difficile da ignorare. Proveniva dall'Inghilterra, e a bussare alla porta di quel giovane portiere nato a Bologna era niente meno che Sir Alex Ferguson, e il suo Manchester United. Gollini quindi si vide costretto a lasciare la Viola per tentare il grande salto Oltremanica. Poi il successivo passo coi Red Devils non si è mai concretizzato, e l'ex viola è tornato due volte in Italia, prima al Verona poi nella sua attuale casa calcistica Bergamo, oltre che disputare un intermezzo di carriera con la prestigiosa maglia dell'Aston Villa. Questa sera è destinato ad incrociare nuovamente la Fiorentina, nel frattempo piena di pianticelle, una delle quali - chissà - avrebbe potuto essere proprio lui.

Piccola chiusura sull'eventualità che non debba giocare. Nel caso sarebbe già pronto un altro portiere con un passato che si lega a Firenze: Marco Sportiello, poco fortunato nell'avventura toscana e nel frattempo rientrato a Bergamo con le vesti di dodicesimo.