MI MANDA RIBERY
Dopo la lista dei traghettatori per il posto di allenatore della Fiorentina, gruppo in cui sembra primeggiare la candidatura di Beppe Iachini su tutti al momento, è stato il tempo dell'identikit internazionale. Perché inutile nascondersi: la proprietà straniera del club, nella figura del presidente italo-americano Rocco Commisso, impone al colore di viola di guardare al mondo intero. E se il profilo che piace più di tutti tra essi, quello di Vladimir Petkovic, appare inarrivabile per una serie di motivi - primo su tutti ci sarebbe da guidare la sua Svizzera al prossimo Europeo, guadagnato sul campo - il nome che si è fatto largo nelle ultime ore, in tal senso, è quello di Laurent Blanc.
Il francese, 54 anni appena compiuti, è il nome che affascina maggiormente Commisso: l'ex difensore centrale ha un passato da calciatore con un trascorso italiano suddiviso in due diverse apparizioni, separate di quasi dieci anni tra loro, in Napoli ed Inter, ed ha giocato gli ultimi anni della sua carriera a Manchester, sponda United, imparando i segreti di quello che sarebbe diventato il suo nuovo mestiere, l'allenatore, da uno specialista quale sir Alex Ferguson. In panchina, fin qui, tre esperienze, due con i club: sempre per tre anni, prima a Bordeaux (con tre trofei portati a casa) e poi al PSG, dove vince sempre il campionato e cannibalizza la nazione con undici trofei complessivi. Di contro, però, chiunque potrebbe sottolineare che sia altrettanto vero che non siede su una panchina da ormai oltre tre anni a questa a parte.
C'è però un grosso filo che lo collega al grande leader, seppur ai box, di questa Fiorentina: Franck Ribery. Per districarlo, serve risalire all'unica esperienza da commissario tecnico nella carriera di Blanc, quella alla guida della sua Francia. Era il 2010 quando si insediò nel ruolo di ct dei Galletti, e proprio in quei mesi divampava il caso dello scandalo sessuale legato alle frequentazioni dell'ala del Bayern Monaco con una escort minorenne. Fu grazie al grande lavoro di reinserimento di Blanc se le dinamiche nello spogliatoio bleus riuscirono a rimanere immutate, e se la selezione transalpina ha riaccolto (dal 2012) e continuato ad avere in forza Ribery, rigenerato anche emotivamente dal proprio ct.
Ultimo, ma non ultimo, c'è anche uno sorta di sponsor indiretto di peso, che fa pensare alla soluzione Blanc come concreta. Si tratta di Marcello Lippi, conosciuto ai tempi della breve e sfortunata parentesi - per l'allenatore - nell'Inter: i due sono legati da una grande e reciproca stima. La stessa che nutre Rocco Commisso nei confronti dell'allenatore in grado di portare la sua amata Italia in cima al mondo nel 2006. Per di più, i buoni uffici del figlio Davide, intermediario in ottimi rapporti con la Fiorentina, fanno ulteriormente pensare.