LA SCELTA GIUSTA

09.10.2013 00:00 di  Iacopo Barlotti  Twitter:    vedi letture
LA SCELTA GIUSTA
© foto di Federico De Luca

Sono felicissimo di vestire la maglia viola. La scelta di venire a Firenze è stata quella giusta”. Parole e musica di Giuseppe Rossi, ieri pomeriggio, dal ritiro della Nazionale. Un concetto ribadito in un momento chiave della stagione, che – dopo un inizio buono ma non eccezionale – vedrà la Fiorentina impegnata contro Juve, Milan e Napoli nelle prossime 4 gare di campionato.

D’altra parte, è anche grazie alla fiducia dell’ambiente viola che Pepito sta tornando uno degli attaccanti più forti del mondo. La Fiorentina è stata l’unica squadra – giusto un annetto fa – a puntare concretamente su di lui per riportarlo in Italia. Poi la scelta del giocatore è venuta di conseguenza, visto il gioco di Montella, in grado di valorizzare gli uomini più tecnici della squadra, e le ambizioni della società viola. Che in breve tempo ha riformato quella che due anni fa stava per diventare la coppia d’attacco del Bayern Monaco: Rossi-Gomez.

Ma anche stavolta – adesso la causa è l’infortunio del tedesco – qualcosa ha messo i bastoni fra le ruote alla supercoppia. Formata, come ama ripetere Montella, da due giocatori in tutto e per tutto complementari: uno, Gomez, centravanti forte fisicamente e implacabile sotto porta; l’altro, Rossi, seconda punta tutta tecnica e velocità. Insieme, per ora, hanno giocato appena 258’, con un bottino di 8 gol segnati dalla squadra (di cui Rossi ne ha firmati 3, Gomez 2 più l’autogol procurato a Zurigo).

Adesso, in attesa di riformare la coppia in viola (il sogno è avercela a disposizione per Fiorentina-Milan, 2 novembre), Pepito è tornato a vestire l’azzurro. Ieri è stato provato da Prandelli assieme ad un altro Mario, quel Balotelli con cui può formare la coppia spacca-Mondiale.
Il ct azzurro – sperano i tifosi viola – saprà però adesso centellinare il Pepito viola: in campo non più di un’oretta venerdì contro la Danimarca e poi a riposo martedì contro l’Armenia. Perché poi c’è la Juve.