LA REAZIONE DEL LEONE D'ATLANTE: FINALMENTE AMRABAT
È stato atteso con grande impazienza, visto ciò che ha fatto vedere a Verona nel corso della stagione passata. Ha stregato i dirigenti della Fiorentina, che a gennaio se lo sono aggiudicato quando altre società avrebbero fatto carte false per averlo. Sofyan Amrabat, nella gara di ieri sera, ha mostrato quello che veramente un giocatore del suo talento può riuscire a fare. Leggermente sottotono nel primo tempo, nella ripresa è cresciuto parecchio e a tratti si è visto il ragazzone tutto tecnica e testa che dettava legge con maestria nel centrocampo di Juric. Solo uno sprazzo, certo, anche perché la Fiorentina non è affatto rodata e i tasselli da mettere a posto sono tanti, tantissimi. Tuttavia, se ieri si è vista una timida reazione da parte dei viola, questa è arrivata per prima dal marocchino, capace come mai in questa stagione di lanciare i propri compagni con maggiore sicurezza di mezzi e un solido senso della posizione.
Stando a quello che si è visto in campo e alle parole di Lorenzo Venuti nel post-partita («questo gruppo è sempre stato unito»), il morale sembrerebbe leggermente diverso, più sereno e meno tempestoso. Forse Amrabat per primo ne ha risentito. Magari, dando un occhio a quei fuochi d’artificio sopra il Franchi, ha iniziato a capire cosa sia Firenze, visto che il ds Pradè aveva sottolineato che il ragazzo ancora non aveva minimamente vissuto a pieno la città. Piano con gli elogi, però. Il giocatore, il prossimo sabato, sfiderà il Verona, il suo passato e, visti i buoni propositi della serata passata, proprio lì si capirà se davvero i milioni spesi per lui dalla Fiorentina saranno stati un affare o meno.