LA PROMESSA DI MARIO
Mario Gomez, il campione. Questo era l'identikit del centravanti di razza arrivato a Firenze nell'estate 2013 e osannato da migliaia di tifosi come un re al momento della sua incoronazione. Una vera sorpresa del Patron viola Andrea Della Valle, deciso ad alzare l'asticella della squadra con un colpo di mercato da capogiro. 15 milioni più bonus al Bayern: il secondo acquisto più caro della nuova Fiorentina (dopo Cuadrado). Aspettative altissime.
Gomez parte forte, segnando una doppietta nel 5-2 rifilato al Genoa il 1° settembre 2013. Sembra l'inizio di una favola, ma quel maledetto 15 settembre 2013, al 51' della gara casalinga contro il Cagliari, il tedesco si infortuna al ginocchio destro. I tempi di recupero si allungano e Mario Gomez finisce ai box fino a febbraio. Poi, il rientro. Qualcuno comincia a storcere il naso per una forma fisica non certo smagliante, ma il 13 marzo 2014 Gomez zittisce ogni critica con un gol decisivo nella gara d'andata degli ottavi di finale di Europa League allo "Juventus Stadium". Tre giorni più tardi Mario si ripete al "Franchi" contro il Chievo, firmando il suo terzo gol in Serie A. Super Mario sembra sul punto di tornare, ma è solamente un'illusione. Il panzer si ferma di nuovo, sul più bello, infortunandosi al ginocchio (stavolta il sinistro) nella trasferta di Napoli del 23 marzo. E' questo il capitolo conclusivo della sua prima stagione in viola: Mario è infatti costretto a saltare la finale di Coppa Italia contro i partenopei e non viene neanche convocato per il Mondiale in Brasile con la sua Germania. Un'annata terribile e un misero bottino stagionale di 4 reti in 15 presenze.
Gomez ha perso tutto, ma nell'estate 2014 si rimbocca le maniche. Il suo precampionato è strepitoso, coronato con un bellissimo gol di testa al Real Madrid nella prestigiosa amichevole di Varsavia del 16 agosto, e la Fiorentina intanto rinuncia a un paio di offerte milionarie per il suo numero 33. Il popolo viola si prepara a veder finalmente esultare il suo bomber, ma i primi quattro appuntamenti stagionali con Roma, Genoa, Guingamp e Atalanta mostrano un Gomez ancora lontano dalla condizione ottimale e, soprattutto, ancora non inserito negli automatismi del tiqui taka gigliato. Come se non bastasse, Mario deve nuovamente accomodarsi in tribuna: 1 mese di stop causato da un fastidio muscolare. Si apre così un'altra infelice pagina dell'avventura del tedesco a Firenze. Gomez tra campionato ed Europa si perde ben sette partite e ritorna in campo solamente il 6 novembre, quando i viola affrontano il PAOK Salonicco: ogni compagno prova a servirlo, ma la porta per Mario sembra incredibilmente restringersi. Il gol tanto atteso arriva nella trasferta di Cagliari del 30 novembre. "Mi sono levato un peso di 200 kg" - afferma con grande soddisfazione nel dopo gara. La continuità però non arriva, perché contro Juve, Cesena ed Empoli Gomez non riesce a trovare la via della rete. Tanti gli errori sotto porta, altrettanta la sfortuna, che lo perseguita in termini di infortuni, ma anche in termini di finalizzazione in area avversaria (si ricordino le due traverse colpite con Hellas Verona e Napoli e il palo di domenica scorsa con l'Empoli).
Al classe 1985 le attenuanti non mancano: "un giocatore della sua mole ha bisogno di tempo per recuperare lo smalto migliore" - sostengono in molti, Montella in primis. Giunti al giro di boa però, è il momento di tirare le somme e un unico gol in 13 presenze è senza dubbio uno score insufficiente per un attaccante che in carriera ha segnato tanto, anzi tantissimo (63 reti con lo Stoccarda tra il 2004 e il 2009 e 75 col Bayern Monaco tra il 2009 e il 2013), per l'ex centravanti titolare della Nazionale tedesca e per il tre volte campione della Bundesliga, due volte della Coppa e della Supercoppa di Germania e una della Champions League.
La fiducia concessa a Super Mario da Firenze e dalla Fiorentina è stata incondizionata, ma adesso sembra proprio che la pazienza stia per finire. "Nel 2015 i gol arriveranno": la promessa fatta da Mario pochi giorni fa. Ci auguriamo che la dea bendata abbia recepito il messaggio.