L'EMERGENZA DI OGGI, IL RISCHIO DI DOMANI

16.03.2020 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
L'EMERGENZA DI OGGI, IL RISCHIO DI DOMANI
FirenzeViola.it

Dai tavolini del bar, magari ben localizzati con vista stadio, alle terrazze di casa. Dalle discussioni sulla tattica, sul gioco, sull'allenatore o sul mercato a quelle sul momento e sui furbetti della quarantena. Firenze ai tempi del virus prende pian piano confidenza con le sue nuove abitudini, alcune alimentate via social come nel caso della bella iniziativa rilanciata su queste pagine che ha visto tanti tifosi viola cantare l'inno nella prima vera domenica senza calcio, altre semplicemente imposte. 

Le regole che stanno scandendo la quotidianità di tutti diventano in fretta nuovo dibattito, tanto più se le strade non sembrano poi così deserte. L'esempio delle Cascine resta il più emblematico: mentre circolano le foto del polmone verde fiorentino riempito di gente nonostante tutto il Sindaco si spende in un nuovo appello, con gli inevitabili toni di stanchezza che un comportamento del genere può creare. "E' domenica, una bella giornata, troppe persone in giro" l'avviso di Nardella del quale non ci dovrebbe essere certo bisogno. Ancora troppi coloro i quali non hanno del tutto compreso la situazione, seppure sia difficile anche solo crederci. 

Crepe nei comportamenti di alcuni che rendono ancora più difficoltoso un cammino già di per sè in salita. Se tra le difficoltà del momento c'è la scarsa percezione di quando realmente tutto questo terminerà, chi ancora oggi si prende il rischio di fare a modo proprio non fa altro che allungare, anche nel tempo, l'ombra del virus e dell'isolamento. Ignorare l'emergenza di oggi significa semplicemente prolungarla, facendo in modo che prima di tornare alle domeniche dedicate al calcio serva ancora più tempo. Non dovrebbe essere così complicato capirlo.