IL PESO DEL CENTROCAMPO
In altri momenti, in altri tempi, sarebbe potuto bastare il recupero delle qualità e della leadership di Franck Ribery. Con un’altra condizione mentale, ma forse anche fisica, alla Fiorentina sarebbe certamente bastato il rientro del francese per avviarsi con fiducia verso la trasferta di Benevento, ma purtroppo oggi il solo Ribery rischia di non esser sufficiente a garantire ai viola una prestazione all’altezza.
Senza troppi giri di parole è inevitabile interrogarsi su come si presenterà la Fiorentina in Campania, fosse solo per l’imprevedibilità che ha contraddistinto l’intera stagione viola, ma se qualcosa servirà sicuramente è la personalità diventata merce rara a metà campo. E d’altronde se a inizio campionato la Fiorentina era stata valutata in modo diverso era proprio per com’era stato allestito il suo reparto mediano.
In realtà le cose non sono poi andate come tutti speravano, e anzi oggi si fatica a scorgere continuità di rendimento dei vari interpreti. Certo, il recupero di Bonaventura e magari quello di Castrovilli regalerebbero nuova qualità, e averli a disposizione sabato può essere la migliore notizia per Prandelli, ma ancora oggi il motore della squadra non riesce a girare a dovere, e soprattutto Amrabat è ancora alla ricerca della sua miglior versione, quella di Verona.
Prima ancora che nel gioco serve che il centrocampo metta prima di tutto personalità, trovi finalmente un suo peso specifico, prendendosi la responsabilità di alimentare una manovra troppe volte sterile e scontata. Lasciando da parte certi appoggi troppo semplici che poco aggiungono e prendendosi anche qualche rischio in più. Provando a inserirsi per riempire l’area di rigore e, perchè no, anche per non abbandonare a loro stessi Ribery e Vlahovic come se la fase offensiva fosse esclusiva loro.