IL LUNGO ADDIO
E’ un lungo addio quello che si va consumando in casa viola, e di certo il rapporto che ha viso protagonisti il tecnico e la squadra è stato tra le chiavi di volta per arrivare illesi al traguardo. Con il Napoli è la Fiorentina dell’ultimo mese, corretta a dovere in termini di solidità e compattezza, un po’ meno nel dare sviluppo a un’idea di gioco che possa metter in affanno gli avversari. I quali, anzi, una volta premuto sull’acceleratore riescono a sfondare.
Il match di ieri è più o meno tutto qui, con un buon primo tempo dei viola che accarezzano anche l’idea del vantaggio grazie al gol di Vlahovic (poi annullato) che conferma la condizione straripante del serbo. Uno spunto forse isolato, ma pur sempre indicatore di una Fiorentina in grado di tenere il campo al cospetto di un Napoli robusto in ogni suo interprete. E in effetti già nel primo tempo Insigne e Zielinski avevano chiamato in causa Terracciano, confermando peraltro l’affidabilità del secondo portiere viola.
Così nel secondo tempo è diventato problematico per gli uomini di Iachini limitare gli avversari rientrati in campo più determinati (e in questo aspetto la mano di un Gattuso che diventa dodicesimo uomo in campo è evidente) e favoriti dal Var che ha spinto l’arbitro Abisso a concedere il rigore. Si potrà discutere a lungo su come e quanto Rrahmani possa aver accentuato, resta una dinamica moderna collettiva che quasi sempre punisce situazioni del genere e l’ennesima ingenuità nella stagione di alti e bassi di Milenkovic.
Se il dopo gara è servito soprattutto a scaricare tensioni accumulate nei 90 minuti, e purtroppo Dragowski è a rischio stangata, resta la certezza di un rapporto cementato tra tecnico e squadra anche dopo il suo ritorno, confermato dalle parole di Biraghi nelle quali non è nemmeno difficile scorgere come determinati equilibri fossero saltati con il primo esonero di Iachini (“Forse è arrivato un po’ troppo presto, quando è tornato avevamo perso tutto” ha detto a fine gara l’esterno sinistro) e il conseguente arrivo di Prandelli.
A 90 minuti dalla fine del campionato è così tempo di proseguire verso il domani, con un Gattuso che dev’esser certamente piaciuto al Franchi sotto tanti punti di vista, e ci auguriamo anche con un'analisi approfondita di tutto quel che non ha funzionato. Perchè in mezzo a una valanga di polemiche, e con il presidente Commisso che oggi farà ritorno negli Stati Uniti, praticamente tutti sono rimasti in attesa di indicazioni su come la Fiorentina intende affrontare la prossima stagione.