IL CUORE OLTRE L'OSTACOLO
È finita con i cori della curva nei confronti dell’allenatore, dopo che nel primo tempo tra i mugugni della tribuna per Nzola, e lo striscione dei tifosi sui rincari degli abbonamenti, sembrava materializzarsi una brutta domenica per la Fiorentina. Invece in quella che aveva tutto per essere considerata una riprova importante i viola reagiscono nel migliore dei modi ad un avvio traumatico di partita, e gettano il cuore oltre l’ostacolo Atalanta spesso padrona del campo nella prima mezz’ora.
In un centrocampo orfano della qualità di Arthur soprattutto Mandragora pare il più sofferente, e allora ben venga la qualità di Bonaventura che rimette tutto in discussione. Con un Quarta in versione attaccante aggiunto il secondo tempo della Fiorentina legittima la vittoria finale, perché se Lookman approfitta di una retroguardia troppo morbida (dove Dodò è ancora lontano parente della versione dell’anno corso e dove Terracciano non pare insuperabile) i cambi di Italiano danno lo sprint giusto.
L’ingresso di Kouamè, al posto di un Nico comunque positivo dopo le fatiche in nazionale, ravviva l’attacco e soprattutto il cambio Beltran-Nzola sblocca un reparto offensivo dove l’angolano è parso troppo indietro nella condizione rispetto all’argentino. Aspetti sui quali lavorare, ma di fronte ai quali ieri squadra e tecnico hanno saputo sopperire portando a casa una vittoria meritata e fondamentale in termini di convinzione ed autostima. Perché in assenza di una qualità che sarebbe potuta arrivare dal mercato la Fiorentina di ieri ha dimostrato di poter comunque essere protagonista nella zona europea della classifica.