Il Crystal Palace, la grana coppe e il possibile aiuto dagli azionisti. O una terza via: gli scenari

Il Crystal Palace, la grana coppe e il possibile aiuto dagli azionisti. O una terza via: gli scenariFirenzeViola.it
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martedì 3 giugno 2025, 22:00Notizie di FV
di Ludovico Mauro

Ha destato non poca curiosità, nella giornata di oggi, la notizia proveniente dall'Inghilterra che vede il Crystal Palace in difficoltà per l'iscrizione alla prossima Europa League. Le Eagles hanno portato a termine una stagione storica, culminata con la prestigiosissima vittoria in FA Cup, che come sempre regala alla vincitrice l'ingresso nella seconda competizione europea. A frenare l'entusiasmo dei londinesi ci ha pensato il Daily Mail, rimarcando una normativa UEFA che nega la possibilità a un proprietario possessore di due club di poterli iscrivere entrambi al solito torneo continentale.
Il problema per il Palace deriverebbe dal fatto che in Europa League è qualificato anche il Lione, club controllato da John Textor (detentore del 43% delle quote dei londinesi), mentre se venisse da regolamento retrocesso in Conference troverebbe il Brondby, il cui proprietario è David Scott Blitzer, anch'egli imprenditore americano e anch'egli copropietario del Crystal Palace. Un doppio ipotetico scenario che, in ogni caso, sbarrerebbe la strada alle Eagles per iscriversi a una coppa europea.

Trattative interne e un problema da risolvere
A venire in soccorso degli inglesi può essere però la cronaca di queste settimane. Da diversi giorni infatti, tra gli azionisti della società britannica sono in corso delle trattative per l'acquisizione della maggioranza delle quote da parte di un determinato soggetto. Ad ora infatti, la situazione ai vertici del club vede John Textor e Steve Parish con in mano (separatamente) la fetta più grande delle quote, mentre la restante parte è controllata da David Scott Blitzer e un ultimo socio. La situazione attuale però vede i primi due maggiori azionisti stufi di andare avanti in questa maniera, motivo per cui erano già partiti i negoziati al fine di arrivare a un accordo e alla fuoriuscita di almeno un azionista. Mossa che, se nel breve periodo andrà a buon fine, potrebbe togliere al Palace la grana coppe, poiché se dalle redini del club si staccasse Textor, ecco che i londinesi si iscriverebbero all'Europa League. Se invece si defilasse Blitzer, l'eventuale retrocessione in Conference (dove sarà impegnata la Fiorentina) non avrebbe più ostacoli di fronte a sé - il tutto nella speranza che i proprietari giungano veramente a un accordo, cosa comunque non scontata -.

Casi simili del passato
Non è però da escludere che si possa trovare un'ulteriore soluzione, se gli azionisti non raggiungessero un accordo tra loro o se lo stallo per l'acquisizione della maggioranza del club si protraesse a lungo. Un caso analogo si è già presentato in questi mesi quando c'è stato il "rischio" che Olympiacos e Nottingham Forest si qualificassero entrambe alla Champions League. Il risultato del campo non ha portato a questo scenario, poiché la squadra di Milenkovic non ha raggiunto la Coppa dalle Grandi Orecchie, ma se ciò si fosse verificato avrebbe avuto lo stesso problema Evangelos Marinakis, proprietario sia dei greci che degli inglesi. In quella circostanza, confermava la BBC, l'imprenditore greco avrebbe scelto di "diluire" il proprio impegno nel Nottingham uscendo nominalmente dal ruolo di proprietario del club, con le sue azioni che sarebbero state infatti collocate in un "trust" a lui esterno. 
Infine, casistiche del genere già accadute in passato hanno visto protagoniste Salisburgo e Lipsia, le quali eliminarono la nomenclatura "Red Bull" e certificarono che i due cda fossero totalmente indipendenti, mentre Tolosa e Milan videro il fondo RedBird far uscire dal cda del club francese i propri consiglieri per distinguere le due società.