Femminile: La Fiorentina esce sconfitta contro la Juventus tra mille polemiche e rabbia. L’FVS non serve se gli arbitri non migliorano. Primavera sconfitta nel derby, rimane penultima
Dopo cinque giornate di campionato si ferma la striscia positiva della Fiorentina Femminile che contro la Juventus torna a rimediare una sconfitta. L’ultima era stata quella contro il Napoli – con lo stesso identico risultato – al primo turno di campionato. A Biella la compagine allenata da Pablo Pinones-Arce cede nei minuti di recupero, al termine di una partita giocata molto bene nel primo termpo ma molto più a fatica nella ripresa. La squadra viola non è riuscita a mantenere il ritmo pressante che l’ha contraddistinta nelle precedenti uscite lasciando troppo campo alle bianconere che hanno impattato più volte con una difesa gigliata ben schierata e contro una Fiskerstrand in stato di grazia. Poi, in pieno recupero, l’episodio del fallo non fischiato – e non revisionato al FVS – che ha portato alla rete di Carbonell e all’esplodere di una polemica che più che concentrata sul mancato fair play da parte del gruppo di Canzi, andava incentrata su una classe arbitrale che fa sempre più discutere.
Al triplice fischio – con le telecamere che nel post gara si sono ben guardate dal farlo vedere – la panchina viola è esplosa in tutta la sua rabbia. Il tecnico Arce si è scontrato a muso duro con il suo omologo bianconero lamentandosi della poca sportività delle sue calciatrici per non aver messo fuori il pallone per consentire l’intervento dei medici a Benedetta Orsi atterrata con un pestone sulla caviglia circa un minuto prima del goal vittoria. Il direttore di gara – Davide Gandino – ha estratto il cartellino rosso all’indirizzo del coach viola che quindi salterà la sfida casalinga contro la Ternana del sette dicembre prossimo al rientro della Nazionale dalla tournée americana. La frustrazione della società viola si è ripercossa poi nelle dichiarazioni post gara dove sia il tecnico sia il DS sono intervenuti con parole pesanti riguardanti il mancato fair play della Juventus. Più diplomatica è stata invece la capitana Emma Severini che si è lamentata esclusivamente della pessima direzione di gara del Signor Gandino di Alessandria.
Ora regolamento alla mano, e senza voler difendere o accusare nessuno, spetta all’arbitro sospendere la partita per consentire l’ingresso dei medici in campo per i soccorsi alle calciatrici. E spettava sempre al suddetto revisionare l’azione al FVS – su chiamata del coach viola – per annullare la rete e dichiarare il fallo sul difensore ex Sassuolo. La revisione dopo la rete di Carbonell c’è stata ma evidentemente o non ha visionato il fallo precedente al goal concentrandosi solo sulla sua regolarità o meno, o ha giudicato che gli estremi di un’eventuale fallo su Orsi non ci fossero. Errore gravissimo in entrambe le circostanze. Perché il fallo c’era, ed è ancora peggio se il direttore di gara ha scelto deliberatamente di visionare solo il goal senza occuparsi dell’intervento precedente su Orsi. In questo modo, peraltro, non si è nemmeno capito se il tecnico viola avesse chiamato l’assistenza video per il fallo subito da Orsi, in più se la Fiorentina (giustamente) difende sé stessa e pretende rispetto in assenza dell’intervento arbitrale, le calciatrici della Juventus non avevano nessun motivo per mandare il pallone in fallo laterale. La Juventus ha scelto di concludere l’azione che, purtroppo per la Fiorentina, si è tramutata nella rete della vittoria; l’ha fatto per antisportività o per l’inevitabile adrenalina del campo e dei minuti finali?
Il problema è che la sperimentazione del FVS, che l’Italia ha scelto di sposare come primatista in Europa, sta purtroppo evidenziando l’inadeguatezza di una classe arbitrale poco allenata e molto narcisista. Non è un caso che nell’AIA più che le novità facciano risalto gli scandali che continuano a emergere in tutti gli angoli del nostro paese. Sia che riguardano fischietti di alto livello sia quelli che dirigono nelle categorie più basse. L’Associazione ha già cambiato diversi presidenti nel corso degli ultimi anni e i designatori continuano a concedere opportunità e a non punire arbitri che si sono dimostrati inadatti rendendosi protagonisti di errori grossolani e compromettenti lasciando nel dimenticatoio quei ragazzi che invece, anche senza l’aiuto tecnologico, dimostrano di saperci fare. E tanti cari saluti alla meritocrazia. C’è da dire però che molti allenatori lo stanno usando in malo modo per magari perdere tempo facendo revisionare episodi che persino a occhi nudi si capisce non fossero da punire. Il bello è che il FVS è già di per sé uno strumento limitato (si può usare solo due volte a gara a meno che la decisione del fischietto non sia consona con la chiamata, in quel caso il bonus viene mantenuto) quindi nemmeno a dire che bisogna ridurlo ancora di più. Le polemiche ci sono e ci saranno finché non vi sarà una riforma dei direttori di gara in cui siano chiamati a dirigere arbitri più capaci e meritevoli.
La sconfitta con la Juventus non è comunque la fine del mondo per la Fiorentina Femminile. È vero che le bianconere hanno sorpassato le gigliate in classifica, ma per fortuna il Sassuolo è riuscito a fermare il Milan dopo essere andato sotto due volte consentendo alle toscane di rimanere al quinto posto proprio sopra le rossonere. E attenzione anche all’Inter che con la vittoria sulla Lazio a Formello – con Piovani che sembrava a rischio esonero dopo il pessimo inizio di campionato e l’uscita a sorpresa con l’Hacken dall’Europa Cup – prova a rifarsi avanti per l’alta classifica trascinata da una straordinaria Wullaert e da una ancora più strepitosa Cecilie Runarsdottir che ha neutralizzato un calcio di rigore all’ex viola Piemonte. I prossimi impegni per la Fiorentina sono abbordabili, almeno fino alla sfida con la Lazio di fine gennaio che chiuderà il girone d’andata. La classifica è ancora corta – salvo la Roma che sta prendendo il largo – e tutto può e deve essere rimesso in discussione.
Altro giro, altra sconfitta per la Primavera Femminile. Per le giovani allenate da Simone Gori si presentava l’occasione di riscatto con il derby contro l’Arezzo. Uno scontro dei ricordi per entrambi i tecnici, con Gori che affrontava quella che lo scorso anno era la formazione che allenava e Merola che invece ritrovava la Fiorentina della quale è stato per tanti anni match analist. Ad avere la meglio sono state le amaranto che dopo essere passate in vantaggio si sono viste raggiungere dalle gigliate con Fontana a segno. In pieno recupero poi – come nel caso della prima squadra – è arrivato il sorpasso delle aretine che hanno condannato le under 19 viola a rientrare a Firenze ancora a mani vuote sconfitte per 2-1. La Fiorentina Femminile rimane penultima a un punto, con il solo Brescia sul fondo della classifica con sole sconfitte nel palmarès. La prossima settimana al Viola Park scenderà il Cesena per uno scontro salvezza (le emiliane sono subito sopra alle toscane con uno scarto di due punti). Una vittoria proietterebbe la formazione gigliata in zona tranquilla. In caso di sconfitta forse sarebbe il caso di cominciare a pensare a qualche cambiamento.
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