DIVERSE ANGOLAZIONI
Volendo osservare il tutto da una diversa angolazione vien da pensare che Rocco Commisso abbia voluto mostrare i muscoli. Assicurata la salvezza il presidente non è andato tanto per il sottile, almeno non con la stampa, ha certamente diviso un ambiente che non ne aveva troppo bisogno e ha soprattutto attaccato tutta quella fetta di opinione pubblica evidentemente incapace di riferire critiche ritenute accettabili. Perchè poi, tralasciando polemiche inutili, se qualcosa è stata perfettamente chiarita nei 90 e passa minuti di ieri è che spesso e volentieri le critiche non sono affatto gradite. Che siano confutate dai numeri, o meno.
Così se ulteriori commenti a quanto riferito dal presidente Commisso non aggiungerebbero molto a quanto già scritto su queste pagine, resta sul tavolo un finale di stagione che comunque impone alla società una minima forma di programmazione. Sempre che si voglia far meglio di quest’anno. Una programmazione che riguardi un nuovo tecnico che tutti auspicano vincente come e quanto il presidente, e anche una squadra che possa ambire a soddisfazioni migliori di un comodo piazzamento nella parte sinistra della classifica.
Una programmazione che riguardi più in generale una Fiorentina che in questa stagione ha soprattutto confermato le difficoltà della scorsa, e di quelle precedenti, quando a prescindere dalle proprietà non si avvertiva un chiaro (e importante) obiettivo sportivo da perseguire. E anche una programmazione rivista che a giudicare da più di un imprevisto apparso sul cammino, anche nelle scelte di mercato, risulti più efficace di quella che ha portato la Fiorentina alle latitudini attuali.
Sia perchè, critica a parte, siamo certi che Commisso sia il primo insoddisfatto di risultati del genere a fronte di determinati investimenti, sia perchè - piaccia o meno - tutta la grinta e la convinzione mostrata dal presidente ieri, nel difendere squadra tecnico e la maggior parte delle scelte passate, non è (purtroppo) la stessa mostrata in campo dai suoi primi rappresentanti, i calciatori. Altrimenti critiche e opinioni avverse, ne siamo certi, non avrebbero avuto ragione di esistere a fronte di diversi risultati sul campo. Del resto basterebbe ricordare sul fronte infrastrutturale, centro sportivo o stadio che sia, quanto sia stato positivamente salutato e difeso il pragmatismo di Commisso da quella stessa stampa ieri presa di mira.