DALLA TOURNÉE PIÙ FIDUCIA E UN MONITO A CHIESA&CO.
La tournée americana è appena finita con una vittoria, sul Chivas, e due sconfitte con Arsenal e Benfica. Ma al di là dei risultati (stanotte la beffa è arrivata al 93') la tournée mostra una nuova Fiorentina, con tanti problemi ma tanta voglia di risolverli al meglio e soprattutto con un Montella che, pur con una squadra in costruzione, mostra di nuovo un bel gioco che fa ben sperare. Inoltre il tecnico ha mostrato saggezza e una maggiore pazienza rispetto al passato, nonostante la tournée non rientrasse proprio nelle sue preferenze. C'è fiducia nel suo gioco appunto e anche su alcuni giovani già all'altezza (Vlahovic su tutti, che anche stanotte ha segnato il gol viola). Ma la tournée negli Usa verrà ricordata anche per il pugno duro e fermo mostrato dalla nuova società verso Federico Chiesa e altri giocatori in odor di partenza.
Gli impegni si rispettano, è il nuovo monito viola, a maggior ragione quelli presi da un presidente che vuole rilanciare la Fiorentina a livello internazionale e che per farlo ha portato la squadra in America, impegnandosi di portare e mostrare tutta l'argenteria. Per questo Federico Chiesa non poteva esimersi dallo scendere in campo o anche solo dall'indossare la nuova maglia, presentata a New York in pompa magna, o dal parlare ai media, come avevano programmato i vertici societari. Forse il confronto sul pullman non è stato mediaticamente il massimo ma almeno è stato chiarito che un giocatore non può esimersi dallo svolgere il programma che la società ha scelto per lui e per la squadra in generale. E musi lunghi il non li avrebbe tollerati neanche per Milenkovic o Dragowski, le cuisituazioni non sono ancora definite.
Ma quella di Chiesa sembra solo una questione risolta a metà: quel caso andava chiuso subito e Barone lo ha fatto usando il polso fermo e la voce grossa nei confronti dei capricci di un campione ma certo è che il libro è ancora tutto da scrivere. A Firenze si tornerà a parlare con Chiesa e stavolta ci sarà anche il padre-manager Enrico che ad ora sembra non intenzionato a rinnovare. Soluzione che pone un altro interrogativo: conviene tenerlo così? Di sicuro fino al 2022 ci sono tante altre sessioni di mercato per cedere Chiesa ma chissà se convenga davvero. A meno che Commisso e i dirigenti non lo convincano che la Fiorentina del futuro, se non quella immediata, meriti una chance. Magari affiancargli al più presto giocatori veri e mostrare una programmazione concreta (in questo poco tempo ci sono state tanti incontri e parole ma ancora nulla si è concretizzato e certo non si può pretendere che ciò avvenga in fretta) farebbe ricredere lo stesso giocatore e il suo entourage.