CABRAL E IKONÉ, TRA APPROCCI DIVERSI E SCELTE FORZATE

06.02.2022 19:00 di  Dimitri Conti  Twitter:    vedi letture
CABRAL E IKONÉ, TRA APPROCCI DIVERSI E SCELTE FORZATE
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La ripartenza post-mercato non è andata come sperato per la Fiorentina, che si è dovuta arrendere nel posticipo serale del sabato contro una Lazio troppo concreta per non portare via il punteggio pieno in casa di una squadra, quella invece guidata da Vincenzo Italiano, che ha espresso preoccupanti amnesie in alcune sue individualità, più che denunciare falle di sistema. La partita, non felice, è stata comunque l'occasione per vedere i primi passi in maglia viola del nuovo arrivato Arthur Cabral.

Già alla vigilia Italiano aveva lasciato intendere che per il classe '98, fresco di arrivo dal Basilea, sarebbe potuto essere un esordio subito dal primo minuto, tratteggiandolo come "più simile a Vlahovic per caratteristiche rispetto a Piatek". Lasciando per il momento ancora tali paragoni nel cassetto, la prima uscita fiorentina di Cabral l'ha visto sfiorare un gol di testa dopo venti minuti in mezzo a una prestazione fatta di tanto sacrificio, corse, rincorse e non troppi palloni toccati. Favorito anche dalla condizione tutt'altro che perfetta di Piatek (di fatto rimasto fermo tutta la scorsa settimana), per lui è stata subito una prima vetrina dall'inizio.

Un discorso che non sente altrettanto spesso il suo compagno di reparto, sebbene agisca più largo, Jonathan Ikoné. Arrivato ormai da un mese, neanche ieri il francese è riuscito a scalzare Callejon dalle gerarchie dell'undici di partenza: finora, da quando è a Firenze, è riuscito ad entrarci solamente in una occasione, nella trasferta di Cagliari. Un lavoro di inserimento lungo, per un approccio differente da parte del suo allenatore rispetto a quello avuto con Cabral. Questione di feeling? Più lecito pensare ad una scelta forzata sul brasiliano per questa volta, invece che ad un qualsivoglia ostracismo tecnico-tattico verso il francese, quell'Ikone arrivato come punta di diamante di un mercato di gennaio tutt'altro che banale.