C'E' UN FATTORE "C" MA LARGO AL FATTORE "S"

12.04.2018 00:00 di  Sonia Anichini   vedi letture
C'E' UN FATTORE "C" MA LARGO AL FATTORE "S"

Devo dire che sono ancora inebriata dalla vittoria contro la Roma e se penso a quello che hanno fatto i giallorossi martedì contro il Barcellona mi viene da sorridere. In fondo possono anche ringraziarci perché gli abbiamo fatto un favore. Credo che nessuno pensasse, dopo quanto visto sabato, che la squadra di Di Francesco potesse ribaltare un risultato così pesante come quello rimediato in Spagna. Complimenti a loro ma, visto che l’argomento Champions purtroppo non ci riguarda, continuo a ritenere un’impresa quello che invece stanno facendo i nostri ragazzi scalando posizioni in classifica fino a due mesi fa impensabili.

Nel riesaminare quella prestazione, e anche le precedenti, mi sono accorta che si parla sempre più insistentemente di tre calciatori: Sportiello, Saponara e Simeone, tutti cognomi che iniziano con la lettera “S” e tutti, fino a qualche tempo fa, nel vortice delle polemiche per lo scarso rendimento sia per problemi fisici sia per errori e mancanza di gol. Sarà un caso ma questi ragazzi sono stati fra i più colpiti dal lutto di Astori e lo hanno esternato in modo molto sentito e non mancano, dopo ogni vittoria, di fargli dediche che gli rendono onore ribadendo quando ancora sentono la sua presenza.

La riscossa del nostro “fattore S” è stata determinante perché tutti rivestono ruoli di vitale importanza e la consapevolezza della loro forza sta dando ottimi risultati. Sportiello è l’ultimo baluardo di una difesa che ha perso un componente importante come il Capitano ma che si sta comportando in maniera egregia e, nel lasso di tempo delle sei vittorie consecutive, ha preso gol solo da Belotti a Torino. A Roma i legni hanno fatto gridare al “fattore C” è vero, non però come è in uso dire o come intendono i più maliziosi. Per noi viola l’ho trasformato in Custode, l’angelo col numero 13 che ci aiuta da lassù!

Per Saponara ormai si sono finite le parole ma la sua è la trasformazione che più ha impressionato. Da comparsa a protagonista, da calciatore fragile a leader del gruppo. Se fino a poco tempo fa si mugugnava all’idea di doverlo riscattare, così anche per Sportiello, poiché quello che si era visto in campo non ci piaceva, adesso riteniamo questi calciatori indispensabili. Riccardo inoltre è un’arma in più per la Fiorentina che con lui in campo, e in condizione, ha visto migliorare il rendimento anche dei suoi compagni come Chiesa e soprattutto Simeone.

Il Cholito è in pratica l’unico vero attaccante viola perché Babacar se n’è andato, ma non aveva trovato molto spazio, e Falcinelli ancora non sappiamo che potenzialità abbia, assist col tacco per Chiesa nell’azione del rigore a Udine esclusa (ancora poco quindi). Simeone si è sempre dato un gran d’affare ma purtroppo i gol non arrivavano…ma poi è arrivato Batistuta, due consigli e una pacca sulla spalla e il ragazzo torna a segnare. Tutto troppo bello ma mi piace vedere così questo momento, come un insieme di avvenimenti irrazionali ed emozionanti, con la consapevolezza e la grinta che la squadra ha raggiunto al motto di “volere è potere”.

La Signora in viola