BIRAGHI-CASTROVILLI, DIECI GARE PER CONVINCERE IACHINI E SOPRATTUTTO MANCINI
Beppe Iachini è tornato con la carica che questi mesi sul divano gli hanno dato. E freme per riavere tutti a disposizione visto che infortuni e Nazionali gli tolgono alcuni giocatori, molti dei quali titolari inamovibili con lui in panchina. Per questo prima di ogni decisione aspetterà i due azzurri, Amrabat e Vlahovic mentre domani ritroverà Milenkovic e conoscerà, se tutto va bene, Kokorin. Ma sul fronte azzurro Castrovilli e Biraghi dovranno fare i conti più con sé stessi che con Iachini, che li ha sempre apprezzati. Il ritiro e le partite della Nazionale azzurra di questi giorni ha dimostrato come i due viola non rientrano tra i titolari ma neanche tra le prime riserve di Roberto Mancini. Insomma così stando le cose la loro partecipazione all'Europeo è fortemente a rischio, soprattutto quella del centrocampista.
Le graduatorie del ct sono chiare e ci vorranno dieci partite giocate al massimo in questo rush finale per scalzare tutti i giocatori che sono davanti a loro nelle preferenze. Biraghi il posto se lo deve giocare con Emerson e Spinazzola, Castrovilli con Sensi, Locatelli e Pellegrini e il compito non è facile al momento. Non è solo un fatto di lotta per la salvezza della Fiorentina, che con qualche vittoria probabilmente arriverà (Iachini è uno specialista e vorrà dimostrarlo), ma anche di prestazioni personali che in questa stagione non sono state proprio all'altezza. Biraghi era tornato dall'Inter motivato ed era partito bene per poi perdersi tanto da essere escluso nelle ultime gare. Castrovilli non ha avuto la continuità sperata dopo l'exploit dello scorso campionato. Ed ora si ritrovano a lottare per un posto -che prima sembrava sicuro - sia nella Fiorentina, sia, a maggior ragione, nella Nazionale dove rientrare nel gruppo dei 23 sarà difficilissimo, indipendentemente da come andrà mercoledì sera per loro.