BELLA DI NOTTE
Non ce ne voglia Diego Della Valle (LEGGI QUI), la citazione è puramente casuale. Questa Fiorentina vince e convince. Soprattutto in campo europeo. Come quel Zbigniew Boniek, che proprio l’Avvocato Gianni Agnelli soprannominò “Bello di notte” per la sua spiccata propensione ad esaltarsi nelle notti europee. I viola vengono da sei risultati utili consecutivi in trasferta in Europa League. Comandano il girone K a punteggio pieno e alla voce differenza reti si legge un netto +6. Tante le note positive: un ottimo Tatarusanu, riserva di lusso di Norberto Neto; una prestazione - finalmente verrebbe da dire - all’altezza di Josip Ilicic; e, nota più lieta, la conferma di Federico Bernardeschi, autore del suo secondo gol con la maglia viola (entrambi in Europa League) dopo lo splendido assist a Babacar di Torino. Un ottimo punto di ri-partenza per la Fiorentina di Vincenzo Montella, apparso, tra l'altro, molto più disteso rispetto alle ultime uscite. L’aria di Borisov ha fatto bene ai viola. Vincere aiuta a vincere e farlo lontano da Firenze, come si sa, con Montella è diventato ormai più semplice.
Fin dai primissimi mesi sulla panchina viola, il tecnico campano ha voluto imprimere un’impronta decisa sulla squadra. Gioco spettacolare e trame di gioco basate esclusivamente, o quasi, sul possesso palla. Firenze si è innamorata. Tutta l’Italia ha osannato ed esaltato il calcio visto in riva all’Arno ma, anche a causa di eventi “superiori”, i viola sono rimasti per due anni ai piedi della zona Champions. Sfiorandola soltanto, nel primo anno della gestione Montella. Il gioco e la mentalità della squadra hanno ricevuto riconoscimenti anche al di fuori dei confini nazionali e, a più riprese, la filosofia di calcio viola è stata definita “europea”. Alla prima occasione, i risultati non sono tardati ad arrivare infatti. L’Europa League dello scorso anno ha rasentato la perfezione e soltanto la magia di Pirlo è riuscita a spezzare i sogni di gloria di Montella e Co.
Quest’anno l’inerzia non sembra cambiata. La Fiorentina non sbaglia nelle notti europee. Sognare è lecito e se il terzo posto, che garantirebbe un posto in Champions, sembra sempre più complicato (anche alla luce degli infortuni), puntare dritto a Varsavia (sede della finale di Europa League), che rievoca ricordi emozionanti e quanto mai recenti ai viola, può essere un obiettivo alla portata di questa Fiorentina.