AUGURI a "Ciccio" Graziani, 58 anni di spettacolo!

16.12.2010 09:00 di  Stefano Borgi   vedi letture
AUGURI a "Ciccio" Graziani, 58 anni di spettacolo!
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"Ciccio" Graziani, il generoso. Vogliamo partire proprio da lì, da quella definizione che ha accompagnato Graziani per una vita e che personalmente riteniamo un'offesa, una "diminutio" per uno dei più grandi attaccanti del calcio italiano. Generoso...che significa? Che si impegna e basta? Che non produce gol e risultati? Lasciamo allora parlare i numeri: Francesco Graziani da Subiaco ha realizzato 131 gol in serie A su 353 presenze, 23 reti su 64 getttoni in nazionale, è stato campione d'Italia col Torino nel 1976, campione del mondo con l'Italia di Bearzot nel 1982, ha vinto due coppe Italia con la Roma nell'83-84 e nell'85-86. In più, con Paolino Pulici, ha formato una delle coppie gol più formidabili della storia del calcio (i "gemelli del gol") ai tempi del Torino di Gigi Radice. Non staremo quì a dilungarci sulle virtù del "Ciccio" nazionale che nel 1977 perse un altro scudetto sul filo di lana sempre con quel fantastico Torino, e nel 1982 si vide strappare l'ennesimo tricolore (con la Fiorentina di "Picchio" De Sisti) a causa di un gol (regolare) che gli fu annullato in quel di Cagliari. Insomma una carriera fantastica correlata di gol e prodezze, accompagnate da un'apprezzabile tecnica individuale e da un senso del gol a quei tempi inimitabile. Questo il "Ciccio" Graziani conosciuto, noto ai più che lo hanno applaudito, idolatrato, osannato a cavallo degli anni 70-80.

"Ciccio" Graziani, poi, non si è certo fermato. Appese le scarpette al chiodo ha intrapreso la carriera di allenatore: dapprima alla Fiorentina (anche lì un sopruso, la finale di coppa Uefa persa contro la Juventus nel 1990), poi alla Reggina, all'Avellino, al Catania...fino alla stagione 2004-2005 quando è stato alla guida del Cervia, protagonista del reality televisivo "Campioni". Da quel momento per lui è cominciata una carriera televisiva crescente che dura tuttoggi, come opinionista di radio e televisioni a livello nazionale. Insomma, "Ciccio" Graziani uno spettacolo dentro e fuori dal campo.

Quello che ci preme di più, invece, è evidenziare è il Graziani uomo, corretto, leale fino all'eccesso, tanto da rifiutare un ingaggio principesco col Napoli di Ferlaino solo perchè tra lui ed il conte Pontello c'era stata una stretta di mano. Si, avete capito bene, era il 1981, una semplice, innocua e sopratutto non vincolante stretta di mano. Non vincolante per tanti, forse per tutti, ma non per Ciccio Graziani, che disse... "No, grazie!" ai partenopei e sposò la promessa causa viola. E sulle rive dell'Arno Graziani disputò 52 partite realizzando 14 gol, molti dei quali decisivi per quello che si chiamò..."Sogno terzo scudetto". Non è retorica, non è demagogia, non è falso populismo, ma uomini come "Ciccio" Graziani non ne esistono davvero più.