AL BUIO

12.05.2019 00:30 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
AL BUIO

Difficile parlare della partita, di quanto avvenuto in un’atmosfera surreale come quella respirata ieri al Franchi. Ed è un peccato, perchè il tributo e l'attenzione principale la meritavano i Campioni del secondo scudetto. Dalla commozione per gli eroi del ’69 al silenzio di curve scevre di striscioni il passo, però, è stato brevissimo, in una giornata dai tempi al contrario dilatati. Cominciata di primissima ora, quando appena svegli i tifosi viola si sono visti recapitare il messaggio firmato Diego Della Valle. Al di là di qualsiasi valutazione, certamente una dinamica inedita per il variopinto universo calcistico e una tempistica particolare, sia per l'anniversario sia per l'importanza di pensare alla sfida al Milan (pensiero non così pressante per la squadra a giudicare dal risultato in campo, soprattutto nel primo tempo).

Non un chiarimento, non se ne ravvedono, né una predisposizione al contraddittorio con tinte di autocritica - come paventato da qualche media - ma una replica più che piccata a quelle stesse contestazioni andate poi in scena nel pomeriggio nel salotto buono cittadino, davanti ai negozi Tod’s. Molto probabilmente nata d'istinto, tanto da prendere in contropiede tutti, Fiorentina inclusa, senza tenere di conto l'equilibrismo cui gli stessi dirigenti sono chiamati di questi tempi. Una serie di stilettate che colpiscono le "beghe locali" e un Comune con il quale di stadio non si parla più con serenità. Senza contare riferimenti a una passione che, evidentemente, o la città non ha saputo riconoscere o non è stata efficacemente trasmessa. La divisione perciò è destinata ad ampliarsi, anche durante questo limbo di attesa prima che arrivino ulteriori comunicazioni (rimandate dallo stesso DDV a campionato terminato).

Intanto, se c’è un aspetto impossibile da evincere dalle parole riportate ieri da “La Nazione”, è proprio quello legato a un minimo rilancio sportivo. Che poi è semplicemente quel che tutti attenderebbero, e auspicherebbero, ormai da più di una stagione. Un'ipotesi di ripartenza mai troppo concretizzata che aleggia intorno alla Fiorentina, senza successo, ormai da un triennio. Un abbozzo di scenari che svaria da un rinnovato organigramma e nuove distribuzioni di responsabilità, all’arrivo di volti nuovi o di cambiamenti radicali nella gestione orientata all’autofinanziamento. Non c'è niente di tutto questo nello sfogo di DDV, tantomeno una minima spiegazione sul perchè molto, negli ultimi anni, non abbia funzionato. Non si capisce, in pratica, come s'intende affrontare il momento della Fiorentina, nè come sia stato affrontato nel recente passato dopo che, previo comunicato, si era paventata la stessa cessione del club.

Dall’attacco di Diego Della Valle alla Firenze che lo contesta, e al Comune con il quale il discorso stadio si fa come minimo complicato, non si scorgono indicazioni su come si pensa di ripartire, e ricostruire in un clima ormai al culmine della sua spaccatura. Un terremoto che prosegue, avviatosi con l'avvicendamento tra Pioli e Montella e proseguito attraverso inaspettati colpi di scena. Due partite ancora, poi scoccherà quel fatidico minuto citato da DDV e forse, davvero, si potrà immaginare un futuro oggi impossibile da prevedere. La speranza, allora, è che si accenda una luce sul buio attuale, perchè al domani della Fiorentina serve dedicare ben più di 60 secondi o il tempo di buttar giù, d'impeto, una lettera.