ADDIO SINISA. FIRENZE E UN RAPPORTO VISSUTO DI PETTO
Il mondo del calcio piange la scomparsa di Sinisa Mihajlovic, un uomo che ha segnato la storia recente del pallone in Italia e che anche a Firenze è passato lasciando il segno, in un senso o nell'altro.
52 partite allenate tra il 2010 e il 2011 sulla panchina della Fiorentina, scelto dalla famiglia Della Valle per sostituire Cesare Prandelli e un amore mai davvero sbocciato con i tifosi viola che però hanno sempre apprezzato la volontà dell'ex giocatore di Inter e Lazio di metterci la faccia. Come quella volta che a San Piero a Sieve, durante un ritiro, ebbe uno scontro duro con gli ultras presenti a causa di alcuni striscioni e cori non andati giù al tecnico serbo.
Schietto, diretto, nel corso del suo primo ritiro in viola, a Cortina, le punizioni battute a fine seduta per allenare Frey (regolarmente imprendibili perché dirette al sette) diventarono in fretta uno show per chiunque seguisse gli allenamenti, ancora di più delle amichevoli giocate contro i “boscaioli” e magari sotto un diluvio torrenziale perché “i calciatori mica son fatti di zucchero che si sciolgono”.
Il suo grande cruccio fu quello di non aver potuto contare su Jovetic (infortunato) nella sua unica stagione intera a Firenze (dopo la quale l’Inter provò anche a portarlo sulla panchina nerazzurra) così come storica divenne la battuta su Ljajic e la troppa cioccolata (oltre alla playstation) che l'attaccante usava consumare. Fu Mihajlovic a dare un contributo fondamentale alla crescita di Ljajic prima dell'arrivo di Delio Rossi nella stagione successiva e alla definitiva esplosione con Montella del talento serbo.
Mihajlovic resta anche nei ricordi di chi ebbe modo di sfidarlo in partitella staff contro giornalisti, ma visse un periodo tribolato in campo con una squadra che prima si classificò nona e poi fu esonerato dopo una sconfitta 1-0 contro il Chievo Verona. Un addio che Corvino definì "il più duro della carriera" da comunicare, dopo averlo invitato a casa sua per la comunicazione ufficiale.
Sinisa ha sempre fatto discutere, prima e dopo la Fiorentina, ma c'è una cosa su cui non ci sono dubbi: non sarà dimenticato, da chi ha avuto a che fare con lui e anche da chi l'ha visto in maniera distante.