STORARI, Cagliari e quel soprannome 'criminale'
Marco Storari, uno degli autori della strepitosa salvezza rossoblu della scorsa stagione, adesso indossa la maglia viola si racconta in vista della sfida di sabato contro i suoi ex compagni ora allenati dal tecnico Allegri:
"Eravamo ultimi - spiega l'ex numero uno dei rossoblù - e la situazione era abbastanza disperata al mio arrivo a gennaio, poi siamo venuti fuori e punto dopo punto siamo riusciti a salvarci facendo ben 32 punti".
In questa stagione hai giocato contro il Torino in Coppa Italia e contro il Milan, che detiene ancora il tuo cartellino.
"A Milano purtroppo l’esito della gara non è stato positivo, ma personalmente sono comunque soddisfatto. La squadra lì aveva giocato bene, ci è mancato solo il goal. La mia gara è stata comunque positiva, non è mai facile, visto il ruolo che ricopro, giocare ogni tanto senza continuità. Con il Torino purtroppo la sconfitta ci ha eliminato dalla Coppa Italia, e anche in quella occasione dopo aver preso un goal a freddo non ci è riuscita la rimonta".
Nella tua carriera c'è stato anche il lungo e fortunato periodo di Messina:
"Quando giochi in una piccola squadra è normale che sei più impegnato tra i pali. In Sicilia mi sono trovato benissimo, anche se c’erano aspettative diverse rispetto a Firenze. Lì abbiamo conquistato la Serie A e l'abbiamo anche mantenuta, una grande soddisfazione.
Con la Fiorentina ho imparato molto. Questa è un ottimo club e fa piacere farne parte".
A proposito di Cagliari, in questa stagione si è messo in luce un giovane portiere:
"Marchetti è un talento che si è messo in luce nella scorsa stagione in Serie B. Sta facendo molto bene ed ha tanto margine di miglioramento".
Sabato troverai molti tuoi ex compagni in campo, cosa ti aspetti:
"La squadra del Cagliari è più o meno è la stessa dell’anno scorso, sono rimasto molto legato a loro. Allegri poi sta facendo un ottimo lavoro. Sono sicuramente la rivelazione del campionato".
Chiudiamo con una battuta, c'è un soprannome che ricordi in particolare:
"A Cagliari i miei compagni mi chiamavano Sudrogau, qui nello spogliatoi ci siamo dati i nomi del film ‘Romanzo Criminale’, io sono Dandy".